Non è vero che niente è cambiato nella politica americana: Biden dopo il 7 di ottobre aveva aiutato, capito l’immensità dell’evento, si era reso conto che l’attacco a Israele era un attacco alla sua esistenza e alla civiltà, che le atrocità compiute non potevano altro che essere controbattute con l’eliminazione del criminale terrorista. Adesso, all’ONU gli USA hanno pugnalato Israele mentre è in guerra, mentre nel mondo la tempesta antisemita impazza, aprendo la strada all’estremismo di Guterres e del mondo islamista, alle operazioni di taglio delle armi come quella canadese. Non ci sono più freni, chiunque ora può chiedere a Israele di preservare Rafah in nome della legalità internazionale, Hamas e l’Iran sono contentissimi dell’accaduto, la Russia gli sta dietro, e anche questo è un bizzarro risultato per la politica americana.
Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024