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Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 11/10/2012, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo "Napolitano alla Sinagoga per Stefano Gaj Tachè, Pacifici chiede di far estradare dalla Grecia Abu Zomar". a destra, Riccardo Pacifici Ecco i pezzi: INFORMAZIONE CORRETTA - Deborah Fait : "Il bambino dimenticato"
“Il bambino dimenticato”, sono le parole pronunciate da Gadiel Gay Tache’ per ricordare suo fratello Stefano, il bambino ebreo di due anni ammazzato a colpi di mitra dai palestinesi mentre, insieme ad altri bambini usciva dal Tempio Maggiore di Roma, il 9 ottobre di 30 anni fa. Si, il bambino dimenticato, non ne parla mai nessuno se non chi lo ha amato e chi lo ama ancora come i suoi familiari, lo ricordano gli ebrei e chi ama gli ebrei, personalmente lo cito spesso nei miei articoli perche’ non si dimentichi, non solo lui, Stefanino, ma la barbarie del terrorismo palestinese che imperversava in quegli anni in un’Italia profondamente antisemita/ antisraeliana. Erano gli anni, come ricorda Vito Khalun (http://www.ilvangelo-israele.it) in cui Craxi paragonava il terrorista seriale Arafat a Mazzini, erano gli anni successivi al Lodo Moro che aveva venduto l’Italia ai palestinesi , erano gli anni dell’Odio, quello colla O maiuscola, in cui la sinistra era scatenata contro Israele. Alcuni giorni prima delle granate e delle mitragliate contro la Sinagoga di Roma che oltre a Stefano lascio’ feriti gravemente suo fratello Gadiel e altre 37 persone, il sindacato CGIL, con Lama in testa, andava a mettere una bara nera in segno di odio profondo proprio davanti a quella Sinagoga. “Crepate ebrei”, voleva dire quella bara e qualcuno non si fece pregare per obbedire all’ordine! L’attentato al Tempio Maggiore non fu certo un episodio isolato, altri precedettero e seguirono, palestinesi scatenati, liberi di ammazzare, difesi dai loro paladini della sinistra neo nazista e della destra neofascista, fratelli nell’odio. L’atmosfera era pesante e pericolosa, duemila anni di storia di odio e persecuzioni , solo 40 anni dopo la Shoa’, tornavano a galla in tutta la loro violenza , gli ebrei erano sempre i bersagli preferiti da politici, governi europei, fanatici antisionisti/antisemiti. Desidero farvi leggere il discorso fatto da Bruno Zevi, l’11 ottobre del 1982, in Campidoglio, 2 giorni dopo l’attentato: Da http://ilblogdibarbara.wordpress.com/: Noi, popolo di Israele, protestiamo e accusiamo L’antisemitismo ha una storia millenaria, ma quello culminato nella strage di sabato scorso alla nostra sinagoga ne ha anche una specifica, le cui componenti furono denunciate qui in Campidoglio nell’ottobre 1976, esattamente sei anni fa. Qualcuno di voi forse ricorda quell’avvenimento. Credo non ci sia bisogno di altre parole per ricordare Stefano, solo un paio perche’, chi lo avesse dimenticato, sappia che il capo del commando palestinese riusci...chissa’ come mai... a fuggire dall’Italia, arrivo’ in Grecia, fu arrestato e subito spedito in Libia dove fu libero e fece perdere le sue tracce. Purtroppo l’odio tremendo di quegli anni non e’ finito, c’e sempre chi lo fomenta e se ne fa portavoce, gli attentati contro le comunita’ ebraiche in Europa si moltiplicano, in Francia la situazione e’ molto pericolosa, tutto il mondo arabo/islamico e’, come sempre, impegnato a innondare il globo terraqueo del veleno antisemita. C’e una signora, di nome fa Greta Berlin, e’ la capa del movimento neo nazista Free Gaza, quello che manda barche piene di odiatori velenosi a sfidare il blocco navale israeliano su Gaza, questa “signora” ha detto che i sionisti (leggi ebrei) hanno operato nei campi della morte nazisti e hanno mandato a morte milioni di persone. Poi ha ritrattato, ha detto di essersi confusa, certo poverina, forse aveva sniffato o bevuto o forse aveva la mente ottenebrata e il cuore in quarantena. Forse e’ semplicemente una nazista. Frau Greta (e’ americana ma il frau le sta a perfezione) non e’ sola, ha decine, forse centinaia, forse migliaia, forse milioni di seguaci, sicuramente sono con lei quelli che vanno a far parte della ciurma delle Flotille, quelli che firmano il loro appoggio al movimento, quelli che silenziosamente coltivano il loro odio e ne godono. A proposito, sapete cosa porta la Estelle, la barca sponsorizzata dal sindaco di Napoli, De Magistris, ai poveri palestinesi di Gaza? Palloni da calcio. Li hanno fatti vedere al telegiornale , tanti palloni da calcio sgonfi. Serve altro? Credo di essere stata chiara e esaustiva ...per chi vuole capire. L'OPINIONE - Dimitri Buffa : " "
Osama Abdel Al Zomar nel 1981 era uno dei rappresentanti giovanili della comunità palestinese in Italia. Fu lui, secondo l’accusa, a guidare il commando di terroristi che il sabato 9 ottobre 1982, poco prima di mezzogiorno, seminò morte e distruzione davanti al Tempio Maggiore, la storica Sinagoga di Roma. Tra le vittime, oltre a 40 feriti tra cui un italiano che dopo poco si convertì all’ebraismo, un bambino di poco più di due anni, Stefano Gay Tachè. Che forse da quest’anno, a trenta da quell’ignobile assassinio, sarà inserito tra le vittime ufficiali del terrorismo in Italia. Giorno celebrato il 9 maggio, data simbolica che corrisponde a quella del rinvenimento del cadavere di Aldo Moro a via Caetani, dove fu fatto trovare dalle Brigate Rosse nel 1978 dopo 55 giorni di prigionia nel carcere del popolo di via Montalcini e dopo la strage di via Fani perpetrata il 16 marzo precedente. Per la cronaca Zomar fu arrestato in Grecia, condannato in contumacia ed estradato in Libia dove, secondo alcune fonti, vivrebbe tutt'oggi libero. La comunità ebraica dopo trenta anni chiede ancora giustizia per questa strage e ieri ha potuto farlo al cospetto della prima carica dello stato, Giorgio Napolitano, già caro agli ebrei di tutto il mondo per avere avuto il coraggio di dire che anti sionismo e antisemitismo sono di fatto la stessa cosa. E ieri a Roma, a commemorare quel bambino morto, per cui per 30 anni quasi nessuno oltre ai suoi correligionari ha sentito il bisogno di spendere qualche parola tra le massime cariche dello stato italiano, alle 11 nella Sinagoga c’era Napolitano e c’erano anche le altre due massime cariche della Repubblica, Renato Schifani presidente del Senato e Gianfranco Fini, presidente della Camera. A parlare a nome di tutti, per gli ebrei, l’attuale presidente della Comunità romana, che poi è la più numerosa d’Italia, Riccardo Pacifici, che ha chiesto “giustizia per Stefano Tachè” e di “togliere i segreti di stato” che ancora circondano la vicenda. Segreto di stato in questo caso non è una frase un po’ astratta come quella che usano tutti i 2 agosto i familiari delle vittime della strage di Bologna, per la quale, semmai, gli unici segreti che reggono sono quelli sul depistaggio istituzionale che portò alla condanna definitiva di Francesca Mambro e Giusva Fioravanti. No, nel caso dell’attentato alla Sinagoga c’è di mezzo il cosiddetto “Lodo Moro-Giovannone”, cioè il patto segreto con Arafat e i terroristi palestinesi stipulato dal nostro paese già negli anni ’60 per tenere fuori il territorio italiano dai dirottamenti aerei e dalle stragi di quel terrorismo che all’epoca non era di matrice islamista ma pur esisteva. In cambio di una sorta di lascia passare per tutti i guerriglieri della causa palestinese e per tutte le nefandezze compiute nella nostra penisola o anche all’estero, come avvenne nel caso della sparizione dei due reporter Italo Toni e Graziella de Palo o in quello della nave Achille Lauro. Giovannone era il capo dei servizi militari dell’epoca in Medio Oriente e fu la persona delegata da Moro per questo tipo di nefandezze. Per Pacifici, “ci sono ancora troppe ombre e dubbi sull'attentato alla sinagoga di trent'anni fa. Ci sono ancora domande alle quali vorremmo fossero date delle risposte e che vengano tolti tutti i segreti di Stato al riguardo”. Sempre rivolgendosi al presidente Napolitano, Riccardo Pacifici ha poi ricordato ancora che "proprio lei ha accolto la richiesta dei familiari del piccolo Stefano Gay Taché di inserirlo tra le vittime italiane degli anni bui del terrorismo. Siamo orgogliosi di avere con noi oggi il primo presidente della Repubblica che con coraggio dichiarò al Quirinale il 27 gennaio del 2007 il suo 'no all'antisemitismo’ anche quando si traveste da antisionismo”. Certo oggi il clima è assai diverso non solo dal 1982, quando l’attentato in questione era stato preceduto dalla visita di Arafat in Italia, con tanto di foto opportunity con un Sandro Pertini quasi gongolante, e dal suo spavaldo ingresso, con pistola nel cinturone, nel Parlamento italiano, ma anche di quello che solo dieci anni fà mandò pressochè deserta più di un’iniziativa privata di commemorazione del piccolo Tachè, in pieno clima di post 11 settembre e di continui attentati kamikaze che avvenivano in Israele. Oggi, anche grazie a iniziative come quelle tenute da “L’opinione” nell’ottobre 2002, l’amicizia verso Israele è stata sdoganata a tutti i livelli (clamoroso il caso del viaggio di Fini in Isarele, ndr) e nessuno , tranne gli estremisti di destra, di sinistra e gli integralisti cattolici e islamici, chiama più “sporchi sionisti” coloro che si professano “amici di Israele e nemici del terrorismo internazionale di qualsivolgia matrice, religiosa o laica”. Adesso, dopo che la famiglia del compianto Stefano Gay Tachè ha avuto la soddisfazione di un pubblico riconoscimento dalle massime cariche dello stato italiano, speriamo che segua anche l’opera della magistratura e del governo nel chiedere alla Libia del post gheddafismo l’estradizione di Zomar e dei suoi complici perchè vengano processati e condannati qui in Italia. Per inviare il proprio parere all'Opinione, cliccare sull'e-mail sottostante http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 diaconale@opinione.it |
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