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La Repubblica - Corriere dello Sport Rassegna Stampa
31.07.2021 Olimpiadi: 'Tiratore iraniano terrorista'
Cronache di Fabio Tonacci, Christian Marchetti

Testata:La Repubblica - Corriere dello Sport
Autore: Fabio Tonacci - Christian Marchetti
Titolo: «Il tiratore sotto accusa: 'È un terrorista togliete l'oro all'Iran' - L'accusa: Foroughi è un terrorista»

Riprendiamo oggi, 31/07/2021, dalla REPUBBLICA, a pag. 37, con il titolo "Il tiratore sotto accusa: 'È un terrorista togliete l'oro all'Iran' ", l'analisi di Fabio Tonacci; dal CORRIERE dello SPORT, a pag. 32, l'analisi di Christian Marchetti dal titolo "L'accusa: Foroughi è un terrorista".

Ecco gli articoli:

Olimpiadi, oro all'iraniano Javad Foroughi: è un terrorista?
Javad Foroughi

LA REPUBBLICA - Fabio Tonacci:  "Il tiratore sotto accusa: 'È un terrorista togliete l'oro all'Iran' "

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Fabio Tonacci

Infermiere di notte, terrorista di giorno, campione di tiro a segno nel weekend. L'iraniano Javad Foroughi potrebbe avere tre vite, e una di queste non c'entra niente con le Olimpiadi. Chi è davvero il vincitore dell'oro nella disciplina pistola ad aria compressa 10 metri? E perché c'è chi chiede al Comitato olimpico internazionale di riprendersi la medaglia? Un clamoroso caso diplomatico scoppia a Tokyo, quando il programma delle competizioni è entrato nella seconda settimana. Protagonista è l'infermiere 41 enne Foroughi. Lavora in Iran ma ha prestato servizio anche negli ospedali da campo in Siria, a Palmira e in altre zone di guerra. È un operatore sanitario, e fin qui niente di male. È anche membro del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, milizia paramilitare composta da 125 mila uomini e istituita dall'ayatollah Khomeini nel 1979 dopo essere ritornato dall'esilio dei 15 anni. Il Corpo ha giurato di difendere la Guida suprema dell'Iran. Javad Foroughi è un fiero pasdaran. Dice di aver cominciato a praticare il tiro a segno sportivo nel 2017. La televisione di stato iraniana ha trasmesso un servizio in cui medici e infermieri del Bagiyatallah Hospital di Teheran, gestito dai pasdaran, esultavano per il successo del collega. Il leader delle Guardie, Hossein Salami, ha celebrato Foroughi definendolo «un esuberante Guardiano della rivoluzione islamica». La questione si complica definitivamente di fronte al fatto che la milizia, nel 2019, è stata inserita dall'amministrazione Trump nella lista delle organizzazioni terroristiche. Non era mai successo che gli Stati Uniti prendessero tale provvedimento nei confronti di una forza militare di un'altra nazione. All'inizio del 2020 il capo della divisione speciale Al Quds, il generale Qassem Suleimani, è stato ucciso dagli americani in un raid su Baghdad all'inizio del 2020. «Come pub un terrorista salire sul podio?», si chiede adesso il tiratore sudcoreano Jin Jong-oh, sei volte a medaglia. «È la cosa più assurda e ridicola che abbia mai sentito». Jin Jong-oh se la prende con il Comitato olimpico internazionale: «Come pub permettere una cosa del genere?». Il suo rimprovero arriva dopo che "United for Navid", l'associazione iraniana per i diritti degli atleti fondata nel 2018 quando la Repubblica islamica giustiziò il lottatore Navid Afkari, ha sollevato la questione, chiedendo ufficialmente al Cio di ritirare la medaglia a Foroughi. «Quel riconoscimento è una catastrofe per lo sport iraniano, per la comunità internazionale e specialmente per la reputazione del Cio. Foroughi è un membro di vecchia data di un'organizzazione terroristica», si legge nel comunicato di "United for Navid". Il Cio prova a spegnere l'incendio che sta divampando in seno a Tokyo 2020. «Se hanno delle prove di ciò che dicono, ce le facciano avere: noi siamo qui», dice il portavoce Mark Adams. Nel frattempo sui social sono partite petizioni per togliere l'oro al tiratore iraniano.

CORRIERE dello SPORT - Christian Marchetti: "L'accusa: Foroughi è un terrorista"

“Fermi tutti, è un terrorista!» L'accusa che arriva dalla squadra sudcoreana di tiro a segno sull'iraniano Javad Foroughi, trionfatore sabato scorso nella finale della pistola 10 metri, non è certo di quelle che passano inosservate. Nello specifico, Foroughi viene accusato di essere un terrorista per aver fatto parte del corpo dei Guardiani della Rivoluzione islamica, organizzazione dal 2019 nella 'blacklist" degli Stati Uniti. Diverse le petizioni nate sui social per chiedere il ritiro della medaglia. L'accusa ha avuto come cassa di risonanza le parole del coreano Jin Jongoh, quindicesimo in qualificazione e quindi escluso dalla finale, sulle colonne del "Korea Times": «Come pub un terrorista vincere l'oro? Questa è la cosa più assurda e ridicola». «È membro di un'organizzazione terroristica - ha tuonato l'organizzazione in difesa dei diritti umani iraniana United for Navid - Se il Cio non avvia un'indagine immediata è complice». Mentre il Cio ha risposto tramite il portavoce Mark Adams con un laconico: «Se hanno prove ce le mostrino. Noi siamo qui». Foroughi sarà anche sconosciuto al grande pubblico, ma non certo al mondo del tiro a segno che prima di Tokyo l'ha visto vincere anche in Coppa del mondo, in India e in Croazia. Come confermano i media del Paese, Javad Foroughi, quarantun anni, era effettivamente inquadrato come infermiere nei Guardiani della rivoluzione. Esperienza professionale a margine della quale, solo nel 2017, in Siria, ha iniziato ad allenarsi con approccio più professionale con la pistola ad aria compressa dopo l'esperienza con la carabina ai tempi dell'università. Sul gradino più alto del podio olimpico è salito facendo il saluto militare. Per la cronaca, l'iraniano si è imposto in finale con il record olimpico di 244,8 punti. Argento al serbo Mikec (237,9), bronzo al cinese Pang (217,6). Fuori dalla pedana il caso diplomatico: chi è (cosa è stato) Javad Foroughi? E perché se ne parla solo ora?

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