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Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 01/10/2009, l'articolo di Stefano Magni dal titolo " La voce di Shalit costa la liberazione di 20 palestinesi ". Dalla REPUBBLICA,a pag. 18, l'articolo di Alberto Stabile dal titolo " Israele, venti palestinesi libere in cambio di un video con Shalit " e dal MANIFESTO, a pag. 6, l'articolo di Michele Giorgio dal titolo " Il video di Shalit per 20 prigioniere " preceduti dal nostro commento. Ecco gli articoli: L'OPINIONE - Stefano Magni : " La voce di Shalit costa la liberazione di 20 palestinesi " Una prova che Gilad Shalit sia ancora vivo. E’ questa la richiesta fatta da Israele nel nuovo round di trattative con Hamas. In cambio della prossima liberazione di 20 palestinesi, Gerusalemme ha almeno ottenuto la promessa di avere un filmato, della durata di 1 minuto, in cui il caporale Shalit afferma di essere vivo e di godere di buona salute. Il movimento integralista palestinese rapì il caporale Shalit il 25 giugno 2006, in territorio israeliano. Da allora non si sa più nulla della sua sorte. La Croce Rossa Internazionale non ha mai potuto visitarlo, i suoi parenti e amici in Israele tuttora non sanno se è vivo o morto. Hamas, oltre a violare la Convenzione di Ginevra per i prigionieri, ha anche infierito: l’effige del soldato rapito è stata esposta, in almeno due occasioni, al pubblico ludibrio. Un pupazzo, che lo rappresentava, è stato esposto chiuso in una gabbia assieme a frasi di condanna per Israele. Un attore, che lo interpretava, poco prima della guerra a Gaza, recitava: “Mi mancano mamma e papà. Io voglio la pace, ditelo a Olmert io voglio la pace e voglio andare a casa perché mi mancano mamma e papà”. E il pubblico rideva: era la risata degli integralisti islamici che dileggiano questi israeliani che amano la vita più di quanto loro adorino la morte nella guerra santa. Queste sceneggiate non dicono nulla sul fatto che Shalit sia ancora vivo o sia già defunto, se stia bene o sia ai limiti della sopravvivenza. Prima di procedere con i negoziati, onde evitare che alla liberazione di altri terroristi segua la restituzione di un corpo (come è avvenuto il luglio scorso con i soldati rapiti in Libano Ehud Goldwasser ed Eldad Regev), il governo di Israele vuole vederci chiaro. Vuole sapere se l’ostaggio è ancora in vita. Il team di negoziatori, guidato da Hagai Hadas, ha raccomandato lo scambio prigioniere/filmato. Diciannove donne e un uomo palestinesi saranno liberati entro il prossimo venerdì: non si tratta di terroristi, nessuno è direttamente coinvolto nell’uccisione di israeliani, tutti hanno scontato i due terzi della loro pena e un solo prigioniero è originario di Gaza. Sempre quel giorno dovrà essere consegnato il filmato che prova l’esistenza in vita di Shalit. Il mediatore tedesco al Cairo, Ernst Urlau, ha giù visionato il video e ritiene che sia autentico, registrato alcune settimane fa. Nessuna delle parti coinvolte pensa che questa prima mossa serva a sbloccare il negoziato per la liberazione del caporale israeliano, per lo meno non nel breve periodo. Tutti, comunque, a partire dai negoziatori egiziani e del governo israeliano, sono convinti che questo primo insolito scambio (dei prigionieri in cambio di poche immagini e parole) serva a ricostruire un certo “clima di fiducia”. Il negoziato per Shalit è la summa della guerra asimmetrica. Un conflitto in cui un esercito regolare deve affrontare gruppi non ben definiti di guerriglieri e terroristi. In cui un governo deve trattare con vertici di bande armate, promettendo loro grandi concessioni per avere in cambio almeno una parola, un’immagine, una notizia su un cittadino. Senza la certezza di rivederlo vivo.La REPUBBLICA - Alberto Stabile : " Israele, venti palestinesi libere in cambio di un video con Shalit " Stabile riporta correttamente la notizia, ma non perde l'occasione per attaccare Israele, nonostante abbia promesso di liberare 20 terroriste palestinesi in cambio di un video e scrive : " Non solo l´ostaggio è in vita, ma nel video vi sarebbe anche la prova che la registrazione è recente, sicuramente successiva all´operazione Piombo fuso che tra la fine di dicembre e metà gennaio ha visto la Striscia di Gaza sottoposta a pesanti bombardamenti dell´aviazione israeliana. ". Israele dovrebbe ringraziare Hamas perchè nonostante Piombo Fuso non ha ammazzato l'ostaggio Gilad Shalit? GERUSALEMME - Gilad Shalit è vivo e sta bene. Lo dimostrerebbe un video consegnato dai rapitori al mediatore tedesco che, assieme al capo dei servizi di sicurezza egiziani Omar Suleiman, sta cercando di perfezionare un accordo tra Israele e Hamas per ottenere la liberazione del soldato da 40 mesi nelle mani dei miliziani islamici. Ma per fornire la prova che Gilad è vivo Hamas ha preteso e ottenuto la liberazione di 20 donne palestinesi detenute nelle carceri israeliane. Un anticipo, per così dire, sul prezzo ben superiore, mille prigionieri palestinesi inclusi tutte le donne e tutti i minori, che Israele dovrà pagare perché Shalit venga liberato. Il MANIFESTO - Michele Giorgio : " Il video di Shalit per 20 prigioniere " Giorgio Scrive : " Nelle strade di Gaza ieri in tanti si congratulavano con Hamas, proprio nel momento in cui la popolarità del movimento islamico cominciava a scricchiolare sotto i colpi di una chiusura israeliana soffocante della Striscia. ". La popolarità di Hamas iniziava a scricchiolare per la sua politica terrorista. La causa non è Israele. Quella che Giorgio denuncia come " chiusura soffocante della Striscia " è un meccanismo di protezione per la popolazione israeliana. Bloccando le importazioni di determinati materiali, i terroristi di Hamas non possono costruire ordigni esplosivi da lanciare contro Israele. Per inviare il proprio parere a Opinione, Repubblica e Manifesto, cliccare sulle e-mail sottostanti diaconale@opinione.it rubrica.lettere@repubblica.it redazione@ilmanifesto.it |
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