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Il Giornale Rassegna Stampa
18.10.2021 Missili dalla Cina
Commento di Valeria Robecco

Testata: Il Giornale
Data: 18 ottobre 2021
Pagina: 12
Autore: Valeria Robecco
Titolo: «La Cina lancia il razzo 'ipersonico'. Gli Usa (e il mondo) hanno più paura»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 18/10/2021, a pag.12, con il titolo "La Cina lancia il razzo 'ipersonico'. Gli Usa (e il mondo) hanno più paura" il commento di Valeria Robecco.

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Valeria Robecco

Se i no-vax sfidano Biden - la Repubblica
Joe Biden

Arriva dal Dragone una nuova minaccia a turbare gli Stati Uniti di Joe Biden. E il nuovo missile ipersonico made in China soprannominato Long March (Lunga Marcia), che viaggia a cinque volte la velocità del suono ed è diventato il fiore all'occhiello dell'arsenale di Xi Jinping. Secondo quanto rivelato dal Financial Times il razzo è stato lanciato ad agosto e trasportava un velivolo planante ipersonico che ha volato a bassa orbita prima di scendere verso il suo obiettivo. Il bersaglio è stato mancato di una quarantina di chilometri, ma il test ha comunque dimostrato che la Cina è molto più avanti nel campo degli armamenti di nuova generazione di quanto i funzionari Usa immaginassero. Sempre stando alle fonti dell'Ft l'intelligence Usa, che pur conosceva gli sforzi di Pechino in materia, sarebbe infatti stata «colta di sorpresa». «Non abbiamo idea di come abbiano fatto», avrebbero reagito gli 007 Usa.

FirstFT: Nato to expand focus to counter rising China | Financial Times

Il Pentagono non ha commentato la notizia, ma il portavoce John Kirby ha spiegato di aver «chiarito le nostre preoccupazioni sulle capacità militari che la Cina continua a perseguire, capacità che non fanno altro che aumentare le tensioni nella regione e oltre. Questo è uno dei motivi per cui riteniamo che la Cina sia la nostra sfida numero uno». I principali timori di Washington sono la coincidenza del test con le crescenti minacce del gigante asiatico verso Taiwan, e il fatto che il nuovo razzo potrebbe, in teoria, sorvolare il Polo Sud, imponendo una revisione del sistema di difesa missilistico finora concentrato sulla regione artica in chiave anti-russa. Il portavoce dell'ambasciata cinese negli Stati Uniti, Liu Pengyu, si è limitato ad affermare che il suo paese ha sempre perseguito una politica militare di «natura difensiva». Ma per Taylor Fravel, esperto della politica cinese sulle armi nucleari che non era a conoscenza del test, un velivolo planante ipersonico armato con una testata nucleare potrebbe aiutare Pechino ad evadere i sistemi di difesa Usa progettati per distruggere i missili balistici in arrivo. Sarebbe «destabilizzante», ha aggiunto Fravel, docente al Massachusetts Institute of Technology, se il Dragone sviluppasse e dispiegasse un'arma del genere. E in ogni caso, la prova dimostra che Pechino ormai si colloca con pieno diritto tra Washington e Mosca nella competizione sul fronte delle armi di nuova generazione, corsa che inevitabilmente riporta la memoria ai tempi della Guerra Fredda. La Cina peraltro non è vincolata da alcun accordo sul controllo degli armamenti e non è stata disposta a coinvolgere gli Usa nei colloqui sul suo arsenale atomico. Nel frattempo, Xi sta continuando ad aumentare le sue forze militari convenzionali ed è impegnato in un'attività militare sempre più decisa vicino a Taiwan, il tutto mentre crescono le tensioni con gli Stati Uniti, dopo che il presidente Biden ha portato avanti la linea dura del predecessore Donald Trump nei confronti di Pechino. La notizia diffusa dal Financial Times impone ora all'America di accelerare a sua volta sul fronte dei missili ipersonici, nonostante i costi proibitivi. Risale allo scorso settembre l'ultimo test del razzo Hawc (Hypersonic Air-breathing Weapon Concept), ma il Pentagono ha chiesto ai produttori di sviluppare progetti più abbordabili in termini di budget. Attualmente la richiesta di investimenti nelle armi ipersoniche da parte della Difesa Usa ammonta a 3,8 miliardi di dollari per il 2022, con un leggero aumento rispetto ai fondi stanziati per il 2021.

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