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Il Giornale Rassegna Stampa
26.06.2021 Shoah, risarcimenti agli ebrei perseguitati: stop in Polonia
Commento di Daniel Mosseri

Testata: Il Giornale
Data: 26 giugno 2021
Pagina: 14
Autore: Daniel Mosseri
Titolo: «Danni di guerra agli ebrei: stop in Polonia»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 26/06/2021, a pag. 14, con il titolo "Danni di guerra agli ebrei: stop in Polonia" l'analisi di Daniel Mosseri.

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Daniel Mosseri

Deputy Minister Paweł Jabłoński on Polish-Japanese cooperation at  Polish-Asia Zbliżenia 2021 Forum - Ministry of Foreign Affairs Republic of  Poland - Gov.pl website
Pawel Jablonsky

Il Sejm, la Camera bassa del Parlamento polacco, ha approvato un controverso disegno di legge sui risarcimento dei danni subiti dai cittadini durante la Seconda guerra mondiale. Con i voti di Diritto e Giustizia (PiS), il partito conservatore e nazionalista al potere a Varsavia, il Sejm ha fissato un limite di 30 anni per la presentazione delle richieste di indennizzo da parte di chi ha visto i propri beni prima depredati dai nazisti e poi confiscati dal regime comunista fino al 1989. Prima di diventare legge dello stato, il provvedimento deve essere votato dal Senato. Nel frattempo la tensione fra Stati Uniti e Israele da un lato, e la Polonia dall'altro, è salita ai massimi livelli. Il Dipartimento di Stato Usa ha definito il progetto del paese alleato «un passo nella direzione sbagliata che sarebbe meglio non portare avanti». Più diretto, il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid ha parlato di una legge «immorale» destinata a «danneggiare gravemente» le relazioni fra Gerusalemme e Varsavia. Il sottosegretario polacco agli Esteri Pawel Jablonsky ha replicato: «La dichiarazione di Lapid denota cattiva fede e una profonda mancanza di conoscenza. Sia i polacchi sia gli ebrei sono stati vittime di orribili atrocità tedesche». Già nel 2018 il PiS ha fatto approvare una legge per sanzionare chi sostenga la complicità dei polacchi nello sterminio degli ebrei. Nonostante i pogrom antisemiti siano proseguiti anche dopo il 1945, per Varsavia la verità è una sola: l'Olocausto è responsabilità esclusiva dei tedeschi. A poco sono valse le preoccupazioni dell'incaricato d'affari Usa a Varsavia, Bix Aliu, rivoltosi per iscritto ai parlamentari polacchi: «Questo progetto di legge renderebbe impossibile il risarcimento per le proprietà dell'Olocausto o dell'era comunista». Ma se è vero come spiegato da Jablonksi che il limite di 30 anni è stato introdotto in ottemperanza a una sentenza del 2015 della Corte costituzionale secondo cui le decisioni amministrative errate non possono più essere impugnate dopo un determinato periodo di tempo, è parimenti vero che lo stop agli indennizzi è stato brandito in campagna elettorale nel 2020 dal rieletto presidente Andrzej Duda. Mentre anche ieri il primo ministro Mateusz Morawiecki, anche lui del PiS come Duda, ha affermato che «finché sarò premier la Polonia non pagherà uno zloty per i crimini dei tedeschi».

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