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Il Giornale Rassegna Stampa
12.05.2021 Israele, Hamas scatena la violenza
Analisi di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 12 maggio 2021
Pagina: 0
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 12/05/2021, a pag. 1 con il titolo "Da Gaza razzi su Gerusalemme, Hamas svela il suo vero volto" l'analisi di Fiamma Nirenstein.

A destra: la vignetta di Dry Bones: Un doppio problema per Israele. I missili di Hamas da Gaza, i sostenitori di Hamas in Israele

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Fiamma Nirenstein

Gerusalemme L'Egitto spinge Israele per un cessate il fuoco, il Qatar si dà da fare con Hamas. Ma ancora non ci siamo. Israele deve ricostituire la deterrenza per cui Hamas capisca che non può dominare la popolazione israeliana rinchiudendola in casa nel terrore dei missili. E Hamas, si sente troppo grande per smettere, e dei morti gli è sempre importato poco: è evidente dall'andamento degli scontri in Medio Oriente che uno spirito messianico, un'eccitazione simile a quella dell'Intifada possiede in queste ore Hamas, il grande difensore, oggi, della Moschea di Al Aqsa nel giorno di īd al-fiṭr e che essa ha definitivamente spodestato Abu Mazen nella leadership del mondo palestinese. Più di 400 missili sono stati lanciati da Gaza contro Israele, gli obiettivi colpiti sono decine e il sistema antimissile ne ha fermati solo alcuni, vari edifici sono stati centrati e due donne sono state uccise nelle macerie a Ashkelon, i feriti sono decine, una famiglia con cinque figli ha il padre in condizioni drammatiche e i bambini in ospedale, le sirene suonano di continuo senza tregua al sud e la gente è costretta a restare chiusa in casa e a breve distanza dai rifugi, mentre lunedì anche Gerusalemme, la capitale, ha subito la stessa sorte. Su Gaza si è abbattuto il raid israeliano che ha colpito obiettivi mirati che hanno ucciso almeno 3 leader di Hamas e della Jihad Islamica, anche il responsabile di lanci dei missili di questa organizzazione è stato eliminato e in questi ore pare che anche un comandante militare di Hamas sia stato centrato; i morti sono 28 fra cui due donne e purtroppo, secondo Hamas, 10 bambini. Al contrario di Hamas l'Esercito israeliano non prende di mira i civili, anzi, ieri come spesso fa, l'aviazione ha avvertito gli abitanti di un edificio di sei piani di sgomberare, ma la voluta mescolanza di Hamas fra sedi militari e civili crea un rischio enorme per la popolazione.

Il Capo di Stato Maggiore Avi Kochavi ha annunciato la mobilitazione di 5000 soldati delle riserve, ma l'ipotesi "stivali sul terreno" ancora non si disegna, anche se reparti speciali si assiepano sul confine. Israele seguita a dibattersi senza tregua nel dubbio su che fare con la Striscia popolata e povera, dominata da un gruppo di fanatici dittatori che non si perita di trascinare la gente nel suo odio cosmico. La pressione perché si trovi una soluzione strategica è forte, la gente del sud rimbalza da incubo a incubo, la guerra del 2014 e gli eventi sanguinosi del 2017 sopraggiunsero dopo l'escalation dell'incitamento, attacchi terroristi, retorica su Al Aqsa occupata... Come adesso. La violenza si è anche estesa a molte città israeliane a larga presenza araba, come Lod, o Ramla, o Yaffo. Un giovane arabo è rimasto ucciso in scontri fra civili. Il grande ospedale di Assaf ha Rofè è stato vandalizzato e bloccato da torme di giovani arabi che hanno assalito i malati, i medici, gli infermieri dandogli di "collaborazionisti". I civili israeliani bombardati dai missili sono rinchiusi in casa e lamentano la mancanza di una reazione decisiva: le dure dichiarazioni di Netanyahu sembrano condivise da tutto il mondo politico. L'avventura bellica di Hamas è stata complessa e preparata, giocata sul terreno della politica internazionale e dello scontro con Israele, ed è del tutto verosimile che Hamas intenda giocarsela fino in fondo in un momento in cui i palestinesi, con l'amministrazione Biden, hanno di nuovo il favore americano con tutto quello che ne deriva. Erdogan, l'Iran, sanno bene che è un terreno fertile, e non scabro come nel passato. La scelta dei giorni conclusivi di Ramadan gestita insieme alle grandi provocazioni (fra cui un ebreo religioso aggredito, il video diffuso fra incitamenti e sghignazzi attraverso TikTok) che hanno portato la Polizia israeliana a bloccare, forse con un errore di valutazione, la porta di Shkem, è coincisa, e certo è stata coordinata, con la crescita verticale dell'incitamento proveniente dall'Iran per bocca addirittura di Khamenei in preparazione del Giorno di Quds (Gerusalemme), mentre Erdogan dando di assassino a Israele si ingaggiava nella medesima gara. Hamas ha certamente sentito il vento in poppa della spinta congiunta di due grandi poteri, l'uno sciita e l'altro sunnita, che in questo periodo sono al centro di una ridefinizione di rapporti dovuta alla presidenza Biden.

La Turchia, mentre aggredisce con mille spade Israele, cerca un inusitato contatto con i sauditi, i sauditi si avvicinano (con una vista al generale anti Assad Ali mamlouk) alla Siria filorussa. Intanto, mentre l'Egitto e il Qatar cercano di vedere se potrà aprirsi una prospettiva di tregua, i Paesi che da poco hanno stretto un'alleanza con Israele nei patti di Abramo trascinati nella corrente religiosa non volendo sfidare la mitologia degli ebrei che vogliono occupare la Moschea, si schierano per i palestinesi. Ma probabilmente da oggi le urla di Erdogan e degli iraniani lasceranno spazio alle cerimonie egiziane e qatarine, e allora tutti gli altri Paesi islamici nella riunione della Lega Araba che si tiene oggi cercheranno oltre il rito della condanna di bloccare i furori di Hamas, che non servono a nessuno. Ed è il caso qui di ricordare che non servono nemmeno all'Unione Europea, che dimenticando il buon senso e l'approfondimento della realtà, ripete la solita musica anti-israeliana mentre si svolge una guerra totalmente scelta e condotta dalla parte descritta invece come la vittima della situazione, i palestinesi. Un bambino un po’ capriccioso di cui Israele avrebbe sempre la responsabilità.

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