Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

Il Foglio Rassegna Stampa
05.07.2024 Roger Waters tutto pro Hamas
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 05 luglio 2024
Pagina: 1/IV
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Rock for Hamas»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 05/07/2024, a pag. 1/IV, il commento di Giulio Meotti dal titolo: “Rock for Hamas”.

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Roger Waters, leader porta-sfortuna dei Pink Floyd, è da sempre un antisemita. Ma adesso ha battuto se stesso arrivando a dire che il 7 Ottobre è un falso israeliano. Quindi lo stupro, il massacro e il rapimento degli israeliani nel pogrom ai confini di Gaza non sono mai esistiti, tutta propaganda. Il suo discorso non è meno grave di chi nega l'esistenza delle camere a gas.

A volte la vita imita l’arte e, per citare una canzone dei Pink Floyd, Roger Waters è diventato comfortably numb. Piacevolmente insensibile. Il 21 giugno Waters ha organizzato il concerto live “Rock for Palestine”. Ieri ha fatto volare Algie, il maiale di “Animals” dei Pink Floyd, sopra il Big Ben e Westminster a Londra. Il messaggio sul maiale dice: “Smettete di uccidere i miei fratelli e le mie sorelle. Con amore, R.” dove ovviamente R. sta per Roger. E i siti italiani non si sono fatti sfuggire l’occasione: “Londra, il messaggio pacifista di Roger Waters sul maialino simbolo dei Pink Floyd per chiedere il cessate il fuoco in Palestina”.

Peccato che di pacifista Waters non abbia niente. E di amore, l’ex frontman dei Pink Floyd ne ha per tutti, tranne che per gli ebrei israeliani, come per i taiwanesi e gli ucraini. Dei primi ha detto che dovrebbero essere cinesi. E in un’intervista alla Cnn, Waters ha spiegato che gli Stati Uniti e l’occidente sono i colpevoli e che Volodymyr Zelensky è un agente al servizio delle loro malvagità. Quando l’intervistatore ha spiegato a Waters che i cinesi hanno rinchiuso gli uiguri nei campi, ha risposto: “Balle. Questa è una sciocchezza assoluta”. Su Israele e gli ebrei, Waters ha da tempo perso il controllo della frizione. Ma due giorni fa in un’intervista a Piers Morgan è riuscito a superare persino se stesso.

L’ex frontman dei Pink Floyd ha difeso Hamas per aver perpetrato il massacro del 7 ottobre nel sud di Israele. “Uccidere un civile è un crimine di guerra”, ha detto Waters. Quando Morgan gli ha chiesto se anche il 7 ottobre è considerato “terrorismo”, Waters ha risposto: “Beh, usare la parola ‘terrorismo’ è davvero pericoloso e difficile. Bisogna ricordare che le persone che combattono per la liberazione della Palestina hanno un diritto legale e morale di combattere contro l’oppressore”. Ha aggiunto: “Se qualcuno invade il tuo paese, caccia via tutte le persone dalle loro case, ruba tutto e sta rubando tutta la tua terra e occupa tutta la tua terra per 75 anni, hai un diritto assoluto alla resistenza armata contro quell’invasore”.

Waters ha inoltre negato che ci siano prove che i terroristi di Hamas abbiano violentato le donne, nonostante le tante testimonianze di ex ostaggi e sopravvissuti al pogrom (e un rapporto dell’Onu): “Tutte le sporche e disgustose bugie che gli israeliani hanno raccontato dopo il 7 ottobre riguardo ai bambini bruciati e alle donne stuprate”, ha detto Waters. Morgan ha ribattuto: “In realtà le donne sono state violentate. E’ stato stabilito dalle Nazioni Unite. Ci sono numerose prove di aggressioni e stupri”. Ma Waters ha risposto: “Puoi dire tutto quello che vuoi ma non ci sono prove”. La tensione tra Morgan e Waters è aumentata quando il cantante ha messo in dubbio il rapimento di neonati e anziani da parte di Hamas. Stiamo parlando di Kfir Bibas, un bambino di un anno, che a nove mesi era il più giovane israeliano rapito il 7 ottobre con sua madre e il fratello di quattro anni. Waters ha falsamente affermato che il bambino era stato rilasciato durante uno scambio di ostaggi. Morgan lo ha corretto, dicendo che il bambino non era stato rilasciato e un Waters infastidito ha risposto: “Piers, potresti inventarti o meno tutto, so che credi alle sciocchezze che ti vengono dette”. E ancora: “Non sto dicendo che parte del movimento di resistenza palestinese non abbia attraversato il recinto di filo spinato per entrare in quello che viene chiamato Israele. Non sto dicendo che non sia successo. Perché Israele non si è difeso quella mattina? Perché hanno aspettato sette ore prima di iniziare a mitragliare tutti?”. Dopo l’intervista, l’organizzazione femminile israeliana Naamat ha chiesto alle stazione radio di non mandare in onda le canzoni di Waters. “I suoi commenti si uniscono a numerosi altri precedenti che sono antisemiti e crudeli. La cosa morale e corretta da fare è non contribuire a far guadagnare, tramite le royalty, un negatore degli stupri e della strage del 7 ottobre”, ha scritto la presidente di Naamat, Hagit Peer. E così hanno scelto di fare alcune radio israeliane: basta canzoni di Waters, visto che lui ha sempre attaccato i colleghi che sceglievano di esibirsi in Israele nonostante le campagne di boicottaggio. Waters ha concluso l’intervista a Piers Morgan definendo Israele un “esperimento fallito”. Si potrebbe dire lo stesso di un ex cantante finito a coprire i peggiori orrori e con lui le sue groupie occidentali che ammorbano l’aria.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui