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Il Foglio Rassegna Stampa
30.03.2023 Il bluff della pace cinese
Editoriale del Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 30 marzo 2023
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Il bluff della pace cinese»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 30/03/2023, a pag. 3, l'editoriale "Il bluff della pace cinese".

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Volodymyr Zelensky con Joe Biden

Volodymyr Zelensky ieri è andato a vedere se Xi Jinping sta bluffando con il suo piano in 12 punti per risolvere la guerra della Russia in Ucraina. “Siamo pronti a vederlo qui”, ha detto il presidente ucraino all’Ap, invitando il suo omologo cinese a Kyiv: “Voglio parlare con lui”. Lungi dall’essere una mossa disperata, l’invito di Zelensky espone le incongruenze tra la retorica e le azioni della Cina. La visita a Mosca di Xi, anche se non ha portato alla Russia forniture di armi (almeno per ora), è stata una manifestazione di sostegno politico forte a Putin. Promuovendo la sua immagine di mediatore e pacificatore, Pechino aveva lasciato intendere che Xi avrebbe almeno parlato al telefono con Zelensky. “Ho avuto contatti con lui prima della guerra. Ma durante tutto questo anno, più di un anno, non è accaduto”, ha detto il presidente ucraino. Xi finora ha sfruttato la guerra in Ucraina come strumento della sua politica estera. Gli ha permesso di rendere la Russia ancor più dipendente dalla Cina nella loro “amicizia senza limiti” per sfidare le democrazie occidentali. Ora intende usarla per disaccoppiare gli europei dagli Stati Uniti, dopo che il fronte occidentale si è compattato come non mai. Una compattezza testimoniata anche dalla telefonata che ieri c’è stata (questa sì) tra Giorgia Meloni e Zelensky, che ha manifestato apprezzamento per la prossima Conferenza di Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina prevista per il 26 aprile. Con la richiesta di incontro con Xi, Zelensky svela i tatticismi del leader cinese e lo mette di fronte alle sue responsabilità: se vuole la pace, il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale, Xi deve chiedere al “caro amico” Putin di ritirarsi dai territori occupati dopo il 24 febbraio 2022. Il tempo stringe per una mediazione. L’Ucraina ha fretta di vincere, anche se il costo sarà alto. Zelensky ha riconosciuto il pericolo della stanchezza della guerra, sia nella società ucraina sia tra gli alleati occidentali, e che senza gli aiuti degli Stati Uniti l’Ucraina non potrebbe vincere.

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lettere@ilfoglio.it

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