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Il Foglio Rassegna Stampa
31.01.2023 Stoltenberg chiede armi per l’Ucraina alla Corea del Sud
Analisi di Giulia Pompili

Testata: Il Foglio
Data: 31 gennaio 2023
Pagina: 1
Autore: Giulia Pompili
Titolo: «La Nato nel Pacifico»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 31/01/2023, a pag.1, con il titolo "La Nato nel Pacifico" l'analisi di Giulia Pompili.

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Giulia Pompili

NATO chief Stoltenberg visits South Korea to boost Asia ties – DW –  01/29/2023

Roma. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, è arrivato ieri in Corea del sud e oggi si sposterà in Giappone, dove visiterà anche la base militare di Iruma, nella prefettura di Saitama. A Seul, Stoltenberg ha incontrato il presidente conservatore Yoon Suk-yeol, che ha chiesto alla Nato di avere un ruolo “più attivo” nella deterrenza contro la Corea del nord. Ma la missione del capo del Patto atlantico nel Pacifico, dai leader di due paesi partner dell’alleanza, al di là della minaccia nordcoreana ha due obiettivi: la Russia e la Cina. La sicurezza transatlantica e quella dell’Indo-Pacifico sono profondamente interconnesse, ha detto Stoltenberg a Seul, ed è importante che le “democrazie affini si uniscano per proteggere l’ordine internazionale basato sulle regole”. Sin dall’inizio della guerra in Ucraina, il presidente Yoon ha condannato l’invasione, ha posto sanzioni (piuttosto timide) contro la Russia, e non ha fornito armi letali all’Ucraina ma solo aiuti umanitari. Da tempo però l’industria della Difesa sudcoreana lavora per diventare leader nella vendita di armamenti, raddoppiata nel corso del 2022 con un accordo importante soprattutto con la Polonia. Stoltenberg ha insistito molto sulla questione dell’interconnesione tra le crisi, ha citato il supporto della Corea del nord alla Russia attraverso il rifornimento di missili e munizioni e avrebbe chiesto a Yoon di fornire direttamente armi all’Ucraina. Da mesi ormai le attività sempre più aggressive di Pyongyang destabilizzano l’area del Pacifico, e hanno fatto tornare d’attualità, nel sud della penisola, il dibattito sulla eventuale dotazione di armi nucleari anche da parte delle Forze armate di Seul. Secondo un sondaggio del think tank sudcoreano Chey Institute, sette sudcoreani su dieci sarebbero favorevoli allo sviluppo indipendente di armi nucleari da parte del paese in risposta alla crescente minaccia nucleare nordcoreana. Il sistema di “deterrenza estesa” sancito dalla Nato, in particolare nell’ultimo Strategic concept di Madrid, ha un ruolo chiave nel Pacifico e nei due partner, Corea del sud e Giappone. La visita più attesa di Stoltenberg è infatti quella che inizia oggi in Giappone: all’ultimo momento, ieri, è stata confermata una visita del segretario generale alla base militare di Iruma insieme con l’equivalente del viceministro della Difesa del governo di Fumio Kishida, Toshiro Ino. Poi ci sarà un bilaterale a porte chiuse con il primo ministro nipponico. Non è la prima volta che un segretario generale della Nato visita una base militare di un paese non membro – era già successo proprio in Giappone, e sempre con Stoltenberg, che nel 2019 visitò la base navale di Yokosuka. Ma il momento è molto simbolico. Tra i paesi del Pacifico, il Giappone è quello che si è schierato in modo più netto contro la Russia e a favore dell’Ucraina, e “vede una convergenza dei due quadranti euroatlantico e Indo-Pacifico”, dice al Foglio Giulio Pugliese, senior fellow dello Iai e lecturer a Oxford, “anche in vista del G7”. La convergenza era già chiara all’ultimo Summit Nato di Madrid, quando furono invitati come paesi partner sia Tokyo sia Seul. “L’obiettivo americano è quello di unire le alleanze e tecnodemocrazie perché collaborino, come è evidente anche dalla spinta a inserire la Cina nello Strategic concept della Nato”, conclude Pugliese.

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