Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

Il Foglio Rassegna Stampa
10.10.2022 Per la Russia l’Ucraina non esiste
Analisi di Jean-François Colosimo

Testata: Il Foglio
Data: 10 ottobre 2022
Pagina: 6
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «'Il russo ha sempre visto l’ucraino come un fratello minore da mettere sotto tutela'»

Riprendiamo dal FOGLIO  di oggi, 10/10/2022, a pag. 6, con il titolo 'Il russo ha sempre visto l’ucraino come un fratello minore da mettere sotto tutela' l'intervista di Le Point a Jean-François Colosimo.

Portrait of Jean-Francois (Jean Francois) Colosimo 01/09/2014
Jean-François Colosimo

Le Point – Nel suo nuovo saggio, “La Crucifixion de l’Ukraine”, che esce in questi giorni per le edizioni Albin Michel, lei descrive le radici storiche dell’attuale conflitto tra la Russia e l’Ucraina. La guerra del 2022 ha come obiettivo l’appropriazione della narrazione fondatrice?
Jean-François Colosimo – Vladimir Putin sta conducendo una guerra di riappropriazione: rifondare, in caso di bisogno sotto un diluvio di fuoco, il Russki Mir, il “mondo russo”. E questo, in nome dell’unità primordiale che sarebbe allo stesso tempo iniziale, indissolubile e irrinunciabile. Ma la sua guerra si è rivelata un’opera di annientamento. L’Ucraina non esiste. L’ucraino deve essere eliminato. La capitale ucraina, Kyiv, culla del battesimo degli slavi nel 988, è destinata a scomparire. Il paradosso di voler sradicare l’origine che si rivendica è abissale.

Secondo lei questa unità è fattizia? No. C’è assolutamente una storia comune, anche se diseguale. Vissuta, percepita e concepita in maniera dissimmetrica. Il russo ha sempre visto l’ucraino come il fratello minore da mettere sotto tutela. Tuttavia, oltre alle querelle memoriali, il revisionismo storico praticato dal capo del Cremlino non è altro che la maschera del suo nichilismo neototalitario.

Perché l’Ucraina sembra fin dalle origini destinata a uno “scontro di religioni”? La divisione tra le due Europe risale all’Ottavo secolo: le due entità fuoriuscite dalla dislocazione dell’Impero romano, carolingio e bizantino, si scontrano per evangelizzare gli slavi. Questa linea di fronte missionario, che corre dal Baltico al Mediterraneo, diventerà una linea di frattura continentale che dura anche oggi. Tra gli slavi di confessione cattolica, di rito romano e alfabeto latino, e quelli di confessione ortodossa, di rito greco e alfabeto cirillico. Siano essi polacchi e bielorussi, o croati e serbi.

Bisogna vedere nelle minoranze uniate o cattoliche che sopravvivono fino ai nostri giorni una forma di occidentalità incomprimibile? Senza dubbio. Nel meglio, con lo slancio democratico di piazza Maidan nel 2014. Nel peggio, con la formazione di divisioni delle SS nel 1943. L’attuale tragedia non deve causare l’oblio dello sterminio degli ebrei d’Ucraina. Quanto agli “uniati”, questi ex ortodossi diventati cattolici orientali legati al Vaticano, sono stati alternativamente oppressori e vittime nel corso dei periodi storici. Il loro problema è che l’anti russismo militante resta inerente alla loro identità. Il che spiega, a differenza dei cattolici latini d’Ucraina, l’allontanamento della Santa Sede da loro.

Ruminating on rebellion, Putin says the state must be strong | Reuters
Vladimir Putin

L’Ucraina, tuttavia, e lei insiste su questo punto, si distingue profondamente in questa partizione. In cosa? La linea di frattura passa da Kyiv e separa l’Ucraina nel mezzo tra un ovest cattolico e un est ortodosso. Lo spazio ucraino riproduce e riassume la scena teologico-politica del continente. Tanto più che ha integrato dei grandi flussi musulmani, ebraici e protestanti che hanno amplificato la sua diversità e la sua rappresentatività. E ha conosciuto il peggio di quelle religioni secolari che sono state lo stalinismo e il nazismo: con la Seconda guerra mondiale, l’Holodomor e la Shoah, le torbiere che formano l’Ucraina sono diventate terre di sangue.

Quale può essere il cammino della riconciliazione? Può passare da una fede comune? Roma e Costantinopoli hanno risolto il loro contenzioso religioso. Non sono più le chiese storiche ma gli stati post comunisti ad alimentare le inimicizie tra i popoli. La principale modifica religiosa in Ucraina sta nel successo dell’evangelismo che singolarizza il grande alleato americano. E’ lì che risiede la nuova frontiera, secondo il significato originario del suo nome, di questo paese che continua a essere un crocevia per l’Europa.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui