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Il Foglio Rassegna Stampa
15.07.2022 Israele e i disimpegni americani
La nuova struttura in medio oriente contro l’Iran. Le lezioni ucraine

Testata: Il Foglio
Data: 15 luglio 2022
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Israele e i disimpegni americani»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 15/07/2022, a pag. 3, l'editoriale "Israele e i disimpegni americani".

Biden and Israel Remain Divided on Handling Iran's Nuclear Program - The  New York Times
Joe Biden con Yair Lapid

Il presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Yair Lapid hanno firmato la Dichiarazione di Gerusalemme, un impegno congiunto a evitare che l’Iran si doti di armi nucleari. Per Israele la visita di Biden è stata importante, ma nonostante il presidente americano abbia assicurato che fino a quando ci saranno gli Stati Uniti Israele è al sicuro, Lapid voleva dichiarazioni più forti. I due leader si sono scontrati su un punto: il premier israeliano ha detto che non sarà la diplomazia a fermare il programma nucleare iraniano, il presidente americano lo ha pubblicamente contraddetto: lo strumento migliore rimane proprio la diplomazia. Biden è andato in Israele per costruire una nuova architettura di rapporti in medio oriente, una coalizione che possa far sentire più sicura Gerusalemme ed estendersi fino a una cooperazione con l’Arabia Saudita: ieri il governo israeliano ha approvato i parametri di un accordo su due isole strategiche del Mar Rosso ed è un passo concreto verso la normalizzazione dei rapporti con Riad che amplierebbe gli Accordi di Abramo. Nonostante gli accordi siano un successo diplomatico americano, Israele sta introiettando l’idea che con l’Iran dovrà vedersela senza l’America. In un’intervista a Channel 12, Biden ha detto che gli Stati Uniti sono pronti a usare la forza contro Teheran, ma come “ultima risorsa”. Il concetto di “ultima risorsa” è percepito in modo diverso a Gerusalemme e a Washington. La lezione ucraina, l’aiuto che gli americani stanno fornendo a Kyiv ma senza un coinvolgimento attivo nel conflitto, ha aumentato la consapevolezza che se le minacce da parte di Teheran dovessero farsi ancora più concrete, Gerusalemme potrebbe contare soltanto su se stessa. Il nuovo medio oriente serve anche a questo: Washington mantiene la collaborazione economica e militare con Israele, ma da lontano. Questa lezione l’hanno appresa anche i nemici: la prossima settimana si incontreranno il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il russo Vladimir Putin.

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