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Il Foglio Rassegna Stampa
22.05.2022 Raccontare la Storia agli studenti
Una bella lezione del presidente Mario Draghi

Testata: Il Foglio
Data: 22 maggio 2022
Pagina: 1
Autore: Mario Draghi
Titolo: «A scuola di responsabilità (e ottimismo). Una bella lezione di Draghi»
Riprendiamo oggi, 22/05/2023, dal FOGLIO, a pag. 16 con il titolo "A scuola di responsabilità (e ottimismo). Una bella lezione di Draghi", il discorso di Mario Draghi.

Mario Draghi,
Mario Draghi

Pubblichiamo un estratto della conversazione avuta ieri dal presidente del Consiglio Mario Draghi con gli studenti della Dante Alighieri a Sommacampagna, in provincia di Verona.

La guerra: chi attacca ha sempre torto. Chi attacca usando la violenza ha sempre torto. Quindi c’è una differenza tra chi è attaccato e chi attacca: questo bisogna tenerlo in mente. E' come se vedessimo uno grosso grosso dare schiaffi a uno piccolo piccolo. Secondo me le donne questo non lo fanno. E noi che facciamo, l’istinto qual è? E’ quello di andare lì, dire di smetterla, aiutarlo, aiutare il piccolino. Quello che è successo in Ucraina è che il piccolino è diventato sempre più grande e ora si ripara bene dagli schiaffi. E’ diventato sempre più grande per due motivi: prima di tutto perché è stato aiutato da tutti gli amici, in tantissimi modi. E poi perché combatte, si difende per un motivo, la libertà. Noi italiani viviamo questa guerra, per fortuna, di riflesso, da lontano. Ci chiediamo e mi chiedo cos’è che si può fare oltre ad aiutare quello che era un piccolino e ora è grosso. Per aiutare l’amico, l’amica. Quello che si può e si deve fare è cercare la pace, cercare di fare in modo che i due smettano di sparare e comincino a parlare. Questo è quello che noi, italiani, io, dobbiamo cercare di fare. L’ultima volta che ho parlato con il presidente Putin ho cominciato la telefonata dicendo: “La chiamo perché voglio parlare di pace“. E mi ha detto: “Non è il momento”. “La chiamo perché vorrei che ci fosse un cessate il fuoco”. E lui: “non è il momento”. “La chiamo perché forse molti di questi problemi li potete risolvere solo voi due: lei presidente Putin e lei presidente Zelensky. Perché non vi parlate?”. “Non è il momento”. Invece ho avuto più fortuna l’altra settimana quando sono andato a Washington. Parlando con il presidente Biden, gli ho detto che forse è solo da lui che Putin vuole sentire una parola. E quindi gli ho detto di telefonare a Putin. Devo dire che il suggerimento ha avuto più fortuna, perché il giorno dopo, non lui, ma i ministri della Difesa russo e americano si sono sentiti. Di fronte a questa ondata di persone che scappano dalle bombe con le loro case distrutte, l’Italia e le famiglie italiane sono state straordinarie. Le scuole italiane, questo va detto è un capolavoro di amore e di efficienza, sono state straordinarie. Sono stati incanalati nei percorsi scolastici e persino ai bambini che vanno all’asilo è stata data l’assistenza sanitaria immediatamente, assistenza finanziaria, un po’ di soldi. Questo è il modo in cui noi italiani partecipiamo a questa guerra: da lontano, aiutando gli amici, ma aiutando anche i piccoli amici che arrivano. Il presidente Zaia ha detto qualcosa sui pessimisti: il pessimista non serve a niente. Perché il pessimista, o la pessimista, sta lì seduto a dire che le cose non vanno bene e non fa niente però. Sta lì a criticare, si dispiace, è arrabbiato e triste. Una cosa la fa: spesso ti fa capire delle cose di cui tu magari non ti accorgi. Però, a parte questo, è uno stato d’animo che non produce. Quindi bisogna essere ottimisti, bisogna guardare al futuro come una opportunità, non come un rischio. Non vi dovete preoccupare, e guardare con ansia al futuro: guardate con ottimismo il futuro. Il futuro è lì perché voi ve ne impadroniate, perché voi diventiate protagonisti del futuro. Bisogna guardare al futuro come a una partita: la volete vincere? Senno perché giocare se già la volete perdere. Quindi, a proposito della pandemia, avete fatto cose straordinarie, siete stati bravissimi. Avete rispettato le regole e - grazie anche al vostro rispetto delle regole ma anche soprattutto ai vaccini - spero proprio che con l’anno prossimo non ci sia più bisogno di mascherine. Spero proprio che la pandemia non ritorni. So quanto avete sofferto perché la cosa più importante alla vostra età, ma anche dopo, è stare insieme. Lo stare insieme vi aiuta a capire chi siete. Ricordatevi sempre con amore, con bontà, con allegria. Vi dovete divertire, e su questo del divertimento vi saluto e vi faccio tante congratulazioni ancora.

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lettere@ilfoglio.it

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