Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 15/06/2021, a pag.1 "Andrea's Version" di Andrea Marcenaro.
Andrea Marcenaro
L'intesa tra Yair Lapid, Naftali Bennett, Mansour Abbas
Adesso che il premier Netanyahu è stato allontanato e che il suo regime dell'apartheid e del razzismo più spietato ha portato finalmente gli arabi al governo di Israele, ogni osservatore internazionale, ogni giornalista di Haaretz e ogni corrispondente della grande stampa progressista occidentale si aspetta che da un momento all'altro venga abbattuta l'infame barriera divisoria con la Cisgiordania, che il sistema Iron Dome venga accantonato, che gli F18 vengano rinchiusi negli hangar e che tutte le armi delle note e decennali reazioni sproporzionate vengano infine sostituite da una enorme commessa di fionde con biglie, ordinata a una fabbrica del bresciano, più un container di coltellini svizzeri medio-lunghi con forbicine. Questione di proporzioni e questione di lealtà nel conflitto. In tutto il medio oriente, l'attesa è ovviamente palpabile. Al momento, quantunque un po' presto forse sia, e per quanto nessuno fornisca un perché, tutto pare però sempre uguale a quando quel porcone di Netanyahu stava al posto suo.
Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante
lettere@ilfoglio.it
|