Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 06/02/2020 a pag.3, l'editoriale "La République contro i separatisti islamici".
Una manifestazione islamista contro Macron
Giovedì sera, il Parlamento francese ha votato all'unanimità l'introduzione di un nuovo reato di "separatismo", una delle misure faro presenti nel progetto di legge "volto a rafforzare il rispetto dei principi repubblicani". Il reato prevede una punizione di cinque anni di prigione e 75mila euro di multa in caso di minacce, aggressioni o intimidazioni rivolte a un eletto o a un funzionario al fine di sottrarsi totalmente o parzialmente alle regole dei servizi pubblici, di "separarsi" dal quadro normativo repubblicano. Se l'infrazione è commessa da un cittadino straniero, quest'ultimo rischia un'interdizione dal territorio francese. Le nuove disposizioni mirano soprattutto a contenere la pressione comunitarista esercitata dall'islam politico, che il capo dell'Eliseo, Emmanuel Macron, in un discorso pubblico sul separatismo pronunciato a ottobre, ha indicato come il "nemico della République". E fanno parte delle misure muscolari preparate dal governo subito dopo la decapitazione dell'insegnante di Storia e Geografia Samuel Paty, che aveva subito minacce da vari individui dopo aver mostrato le caricature di Maometto ai suoi allievi. E' indubbiamente un passo avanti importante nella battaglia contro quel "jihadismo d'atmosfera" alimentato dai social network di cui parla Gilles Kepel nel suo ultimo libro, "Le prophète et la pandémie". Solo la sinistra radicale, guidata da Jean-Luc Mélenchon, continua a parlare del progetto di legge voluto dall'esecutivo come di un "testo anti musulmano". Ieri, il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, ha giudicato "scandaloso" l'atteggiamento mélenchonista, parlando di "un grande testo di libertà". Dopo anni di negazione della realtà, di allarmi inascoltati e annunci finiti nel dimenticatoio, Macron manda un segnale forte nella lotta contro l'islamismo.
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