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La Nazione Rassegna Stampa
03.12.2021 L'addio di Angela Merkel
Commento di Roberto Giardina

Testata: La Nazione
Data: 03 dicembre 2021
Pagina: 11
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «'Combattete per la democrazia'. L'addio solenne di Frau Angela»
Riprendiamo da NAZIONE/RESTO del CARLINO/IL GIORNO di oggi 03/12/2021, a pag.11 con il titolo " 'Combattete per la democrazia'. L'addio solenne di Frau Angela" il commento di Roberto Giardina.

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Roberto Giardina

Merkel chiude il mandato, sceglie canzone di Nina Hagen per saluto ai  militari | L'HuffPost
Angela Merkel

Nel suo ultimo discorso, nella suggestiva cerimonia d'addio, illuminata dalle torce dei soldati della banda militare, Angela Merkel invita i suoi tedeschi a guardare con fiducia al futuro, nonostante l'epidemia, e i tempi incerti. «Sono ottimista se conserverete felicità e gioia nei vostri cuori, senza far prevalere la sfiducia, se resterete solidali tra voi». Ha esortato i connazionali a «combattere per la democrazia, che può rivelarsi fragile». «Ai miei sedici anni alla Cancelleria - ha proseguito - penso con gratitudine e in umiltà». Un discorso breve, in cui non ha voluto ricordare i successi, ma i momenti difficili. Nel pomeriggio, ha avuto l'ultimo incontro con il successore Olaf Scholz, e i premier regionali per prendere finalmente drastiche decisioni contro il Covid. E non ha ricordato che sarebbe andata meglio, se l'avessero ascoltata e obbedito la scorsa primavera. Non sarebbe stato da lei. A proposito del lockdown di fatto per i No vax, ha parlato di un atto di «solidarietà nazionale» per contrastare la quarta ondata che sta travolgendo la Germania. «Magari fossimo nella situazione dell'Italia. Se avessimo un'incidenza media di contagi di 130 come in Italia, o di 150, mi sentirei meglio», ha detto. E ha sostenuto l'ipotesi dell'obbligo vaccinale: «Vista la situazione, penso sia appropriato». Parole pronunciate in una giornata particolare e solenne. Lo Zapfenstreich è una cerimonia che risale al Seicento, per salutare principi e potenti nel momento dell'addio, ripresa nell'Ottocento. Frau Angela non è la prima donna a ricevere onori militari, prima di lei la banda dell'esercito salutò Ursula von der Leyen, che lasciava il ministero della Difesa, per andare a Bruxelles. Chi si congeda sceglie i motivi da suonare, e Frau Merkel ha sorpreso la banda militare che non aveva gli spartiti delle due canzoni prescelte. Strano sentire intonare dagli ottoni della fanteria la canzone d'amore di Hildegarde Knef Vorrei che piovessero rose rosse per me. E un mazzo di rose scarlatte era innanzi ai suoi piedi, un'unica macchia di colore nella fredda sera berlinese. Per l'addio, Frau Angela aveva scelto un caldo e pesante giaccone nero. La seconda canzone è stata Hai dimenticato la pellicola a colori, strano titolo del successo di Nina Hagen nell'estate del '74, al di là del Muro. Nina aveva 19 anni, e Angela venti. «È una canzone della mia giovinezza», ha spiegato Frau Angela. II compagno di Nina ha dimenticato il rullino a colori, i ricordi delle vacanze saranno in bianco e nero, simbolo di una Ddr triste e grigia. I giovani ribelli andavano nell'isola di Hiddensee, sui Baltico, nella regione dove la Cancelliera visse da ragazza. Chissà se anche lei sognava una vacanza proibita. Cantare un motivo di Nina era già sospetto per il regime. Con la sua scelta, ha voluto ricordare la sua gioventù quanto la Germania era divisa dal muro, una canzone dell'Ovest e una dell'Est, che oggi solo chi ha l'età della pensione, come lei, ricorda. Infine, Frau Doktor Merkel è scesa dal podio fianco a fianco al marito, il professore Joachim Sauer, si conobbero all'Università, e fu Helmut Kohl a obbligare «la sua ragazza», come la chiamava a sposarsi, perché non stava bene convivere. Altri tempi. Oggi, potranno tornare a gustare insieme la vita, senza obblighi e doveri.

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