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Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/03/2024, a pag.4, con il titolo "Putin vuole distruggere l'Europa bisogna investire di più per la difesa", l'intervista di Francesca Paci ad Anne Applebaum.
L'eco dell'attentato al Crocus City Hall di Mosca ha investito in pieno la Polonia, dove la storica e premio Pulitzer Anne Applebaum trascorre l'altra metà del suo tempo americano con il marito Radoslaw Sikorski, l'ormai celebre ministro degli esteri polacco che giorni fa ha scosso le cancellerie di mezzo mondo alludendo alla presenza di alcuni soldati della Nato in Ucraina. Applebaum, grande esperta di storia moderna della Russia, porta con sé da Washington il peso di una minaccia di cui l'Europa occidentale le sembra ancora poco consapevole. «Non è la guerra di Kyiv e neppure quella di Varsavia» insiste. Dice che se solo collegassimo i puntini vedremmo il disegno di Putin. Lo ridice più volte. I detrattori la considerano una irriducibile guerrafondaia ma lei si sente Cassandra. Il presidente russo Vladimir Putin ha puntato l'indice contro l'Occidente, reo, a suo dire, di aver agevolato i terroristi del 22 marzo a Mosca. E ventila la rappresaglia. È un principio di dichiarazione di guerra? Che bisogno aveva Putin di rilanciare la sfida agli Stati Uniti e all'Europa in un momento per lui positivo, in cui la guerra in Ucraina vede le truppe russe all'offensiva? Sembra lineare, troppo lineare. Cosa ci sfugge? Negli ultimi giorni, comunque, la Nato ha moltiplicato le esercitazioni sul fronte orientale, a ridosso del corridoio Suwalki. Più di così? Lo prende sul serio il presidente francese Emmanuel Macron quando ipotizza la possibilità, preventiva, di truppe europee in Ucraina? Oppure, come ha ipotizzato il ministro degli esteri polacco Sikorski, alcune avanguardie sono addirittura già lì, sul terreno al fianco di Kyiv? «È una buonissima cosa preparare l'opinione pubblica alla prospettiva di trovarsi in guerra, molto meglio parlarne ora che svegliarsi una mattina con il rumore delle operazioni militari in strada. Ed è assolutamente strategico far capire a Putin che anche noi possiamo innescare l'escalation, che abbiamo piani diversi dai suoi, che siamo pronti a combattere. Sono grata al presidente Macron per aver affrontato la questione in modo tanto diretto. Putin minaccia di ricorrere all'atomica? D'accordo. Anche la Francia è una potenza nucleare e lo è la Gran Bretagna, bisognerebbe che Parigi e Londra ne parlassero e bisognerebbe ricordare, in primo luogo a noi stessi, chi siamo. Durante la guerra fredda fu proprio la deterrenza a proteggerci, tutti, dal peggiore degli scenari». Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/065681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@lastampa.it |
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