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La Stampa Rassegna Stampa
30.11.2022 Navi da guerra russe nel Mediterraneo
Cronaca di Julia Kalashnyk

Testata: La Stampa
Data: 30 novembre 2022
Pagina: 20
Autore: Julia Kalashnyk
Titolo: «Kiev precipita nel buio, manca anche l'acqua: 'Navi da guerra russe nel Mediterraneo'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/11/2022, a pag.20 con il titolo "Kiev precipita nel buio, manca anche l'acqua: 'Navi da guerra russe nel Mediterraneo' " il commento di Julia Kalashnyk.

Julia Kalashnyk: Freelance Journalist Profile
Julia Kalashnyk

Russian landing ships enter the Mediterranean Sea

L'Ucraina sta facendo il possibile per stabilizzare il sistema energetico dopo i ripetuti attacchi russi alle infrastrutture che hanno gettato metà del Paese nel buio. Ma la strada è ancora lunga. Gli abitanti della capitale ormai non tengono il passo con le interruzioni programmate della corrente, e da ieri la società per l'energia elettrica ucraina Dtek annuncia sul proprio sito il ritorno dei blackout. Per ora i residenti dei Kyiv possono contare solo su 2-3 ore di elettricità, due volte al giorno. Alla, 31 anni, racconta come organizza la sua nuova quotidianità senza la luce: «Mi sveglio di notte per poter lavare i piatti con l'acqua calda e ricaricare gli apparecchi elettronici, perché nel mio palazzo l'elettricità c'è dalle 3 alle 7 di mattina». La giovane donna, che lavora nel settore It, non esclude di trasferirsi temporaneamente in Polonia se gli attacchi russi sull'infrastruttura dovessero continuare: «Mi tocca fare la doccia al lavoro». Oleksiy, 39 anni, video editor, è tornato nella capitale da Kharkiv da poco. Nota le differenze tra le due città - a Kyiv comunque, c'è più luce: «Cammino per la città è tutto ronza attorno, dato che c'è una marea di generatori. I bar sono pieni di gente, tutti cercano di lavorare, di collegarsi alla rete da lì». Dopo gli ultimi attacchi della Russia alle infrastrutture energetiche ucraine i problemi con la fornitura di elettricità permangono in tutte le regioni. Lunedì scorso, a causa della rapida crescita del deficit nel sistema energetico, gli arresti d'emergenza sono stati attivati in tutto il territorio del Paese. Lo scrive l'operatore nazionale Ukrenergo sul suo canale Telegram, indicando l'arresto di emergenza delle unità in diverse centrali elettriche come il motivo del deficit di potenza. «Allo stesso tempo, i consumi continuano a crescere a causa del peggioramento delle condizioni meteorologiche», specifica l'operatore. E con la rapida discesa delle temperature la situazione si aggrava di ora in ora. Una delle situazioni più difficili dal punto di vista energetico rimane a Kherson, manca luce, acqua e la popolazione vive sotto i continui bombardamenti russi. Stando a quanto riportato dalle autorità locali, la fornitura di elettricità ripristinata copre solo il 41% nella città. L'ufficio presidenziale ucraino accusa i russi di avere nuovamente colpito, senza provocare vittime, l'ospedale parzialmente evacuato nei giorni scorsi. E gli ucraini continuano la caccia a coloro che accusano di avere collaborato con i russi. A Kherson è stato arrestato il vice sindaco, accusato di aver contribuito a istituire forze dell'ordine illegali, servizi comunali e abitativi per l'amministrazione installata da Mosca. «La Russia sta usando brutali missili per lasciare l'Ucraina al freddo e al buio. Il presidente Putin sta cercando di rendere l'inverno un'arma, di forzare gli ucraini a congelarsi», ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa dopo la ministeriale Esteri a Bucarest. La Nato fornirà all'Ucraina armi e generatori e «gli alleati dovrebbero essere pronti per il fatto che la Russia continuerà i suoi tentativi di distruggere le infrastrutture critiche ucraine. Tuttavia, in conferenza stampa a Bucarest ha detto che la decisione finale sul trasferimento dei sistemi missilistici antiaerei Patriot non è stata ancora presa. Ieri, intanto, la Marina ucraina ha lanciato l'allarme per nove navi da guerra russe nel Mediterraneo, tra cui cinque portamissili da crociera del tipo Kalibr con un totale di 76 missili pronti all'uso (altre 12 sarebbero nel Mar Nero). Il messaggio di Kyiv è chiaro: la minaccia russa riguarda anche l'Europa.

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