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La Stampa Rassegna Stampa
04.08.2022 'L'America non può restare a guardare dobbiamo difendere democrazia e libertà'
Le parole di Nancy Pelosi

Testata: La Stampa
Data: 04 agosto 2022
Pagina: 17
Autore: Nancy Pelosi
Titolo: «'L'America non può restare a guardare dobbiamo difendere democrazia e libertà'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 04/08/2022, a pag.17, con il titolo 'L'America non può restare a guardare dobbiamo difendere democrazia e libertà' l'intervento di Nancy Pelosi.

Pelosi'nin Pasifik ziyaretine ilişkin açıklamada Tayvan'ın adı anılmadı -  31.07.2022, Sputnik Türkiye
Nancy Pelosi

Quasi quarantatré anni fa, il Congresso degli Stati Uniti approvò a stragrande maggioranza il Taiwan Relations Act – trasformato in legge dal presidente Jimmy Carter –, uno dei pilastri più importanti della politica estera statunitense nell'Asia Pacifica. La Legge sulle Relazioni con Taiwan stabiliva l'impegno dell'America nei confronti di una Taiwan democratica, fornendo l'inquadramento per relazioni economiche e diplomatiche che rapidamente sarebbero sfociate in un partenariato di fondamentale importanza. Tale legge ha alimentato rapporti di profonda amicizia, radicata in interessi e valori comuni: autodeterminazione e autogoverno, democrazia e libertà, dignità umana e diritti umani. Quella legge rappresentò una promessa solenne da parte degli Stati Uniti a difendere Taiwan: «A considerare ogni tentativo mirante a determinare il futuro di Taiwan in qualsiasi modo non pacifico una minaccia per la pace e la sicurezza dell'area del Pacifico occidentale e fonte di gravi preoccupazioni per gli Stati Uniti». Oggi, l'America deve tener fede a quella promessa. Dobbiamo schierarci dalla parte di Taiwan, un'isola di resilienza. Taiwan è leader in fatto di governance: in questo periodo sta affrontando la pandemia da Covid-19 e patrocinando interventi di spessore a tutela dell'ambiente e del clima. È leader in materia di pace, sicurezza e dinamismo economico: ha spirito imprenditoriale, cultura dell'innovazione e talento tecnologico che il mondo intero le invidia. Eppure, cosa quanto mai inquietante, questa solida e vibrante democrazia – definita una delle più libere al mondo da Freedom House e orgogliosamente guidata da una donna, la presidente Tsai Ing-wen – è a rischio.

China and Taiwan: A really simple guide - BBC News

Negli ultimi anni Pechino ha intensificato in modo drammatico le tensioni con Taiwan. La Repubblica popolare Cinese (Rpc) ha incrementato i pattugliamenti con bombardieri, aerei da caccia e da sorveglianza attorno e addirittura dentro lo spazio difensivo aereo di Taiwan, inducendo il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti a credere che l'esercito cinese si stia «verosimilmente preparando all'eventualità di unificare Taiwan e la Rpc con la forza». La Rpc ha anche incrementato le tensioni nel cyberspazio, lanciando ogni giorno innumerevoli attacchi alle istituzioni del governo di Taiwan. Al tempo stesso, Pechino sta soffocando Taiwan economicamente, esercitando pressioni sulle multinazionali di tutto il mondo affinché taglino i rapporti con l'isola, intimidendo i Paesi che collaborano con Taiwan e dando un giro di vite ai flussi turistici dalla Rpc. A fronte della sempre più vigorosa aggressività del Partito comunista cinese, la visita della nostra delegazione del Congresso dovrebbe essere vista come una dichiarazione chiara che non può dare adito a malintesi: l'America sta dalla parte di Taiwan, nostra partner democratica, della sua difesa e della sua libertà. La nostra visita – una delle molteplici visite di delegazioni del Congresso all'isola – non contraddice in nessun modo la pluriennale politica dell'unicità cinese, guidata dal Taiwan Relations Act del 1979, l'US-China Joint Communiques e le Sei Garanzie. Gli Stati Uniti continuano a opporsi ai tentativi unilaterali di modificare lo status quo. La nostra visita rientra nell'ambito di un più ampio viaggio nel Pacifico – e comprendente Singapore, Malesia, Corea del Sud e Giappone – incentrata sulla sicurezza reciproca, la partnership economica e la governance democratica. I colloqui con i partner di Taiwan si incentreranno su un ribadito sostegno da parte nostra all'isola e sulla promozione dei nostri interessi condivisi, inclusa la proposta di una regione indo-pacifica libera e aperta. La solidarietà dell'America con Taiwan oggi è più importante che mai – non soltanto per i 23 milioni di abitanti dell'isola, ma anche per i milioni di altre persone oppresse e minacciate dalla Rpc. Trent'anni fa, mi recai con una delegazione bipartisan del Congresso in Cina, in Piazza Tiananmen, dove srotolammo uno striscione bianco e nero sul quale era scritto: «Per tutti coloro che sono morti per la democrazia in Cina». Agenti della polizia in uniforme ci seguirono quando lasciammo la piazza. Da allora, il terribile primato di Pechino per i diritti umani e la totale mancanza di rispetto nei confronti della legalità proseguono, e il presidente Xi Jinping ha stretto la sua morsa sul potere. La brutale repressione del Partito popolare cinese delle libertà politiche e dei diritti umani di Hong Kong – culminati con l'arresto del cardinale cattolico Joseph Zen – di fatto fanno delle promesse dell'«un paese, due sistemi» semplice carta straccia. In Tibet, il Partito popolare cinese da tempo conduce una campagna mirante a cancellare la lingua, la cultura, la religione e l'identità del popolo tibetano. Nello Xinjiang, Pechino sta perpetrando un vero e proprio genocidio contro gli uiguri musulmani e altre minoranze. In tutta la terra ferma, il Pcc continua a prendere di mira, perseguitare e arrestare gli attivisti, i capi dei movimenti che si battono per la libertà religiosa e altri ancora che osano sfidare il regime. Non possiamo stare a guardare mentre il Pcc continua a minacciare Taiwan e la democrazia stessa. In verità, intraprendiamo questo viaggio proprio quando la comunità internazionale deve scegliere tra autocrazia e democrazia. Mentre la Russia combatte la sua guerra illegale e premeditata contro l'Ucraina, uccidendo migliaia di innocenti – perfino bambini – è indispensabile che l'America e i nostri alleati facciano capire senza malintesi che non cederemo mai ai dittatori. Quando ad aprile ho guidato una delegazione del Congresso a Kiev – la visita statunitense di più alto grado alla nazione presa d'assalto – ho comunicato al presidente Volodymyr Zelensky tutta la nostra ammirazione per la difesa da parte del suo popolo della democrazia in Ucraina e in tutto il mondo. Recandoci a Taiwan, adesso onoriamo il nostro impegno nei confronti della democrazia: riaffermeremo che le libertà di Taiwan – e di tutte le democrazie – devono essere rispettate.

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