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La Stampa Rassegna Stampa
30.05.2022 Violenze a Gerusalemme: come dare la colpa a chi sventola le bandiere di Israele e non agli autori stessi delle violenze
La disinformazione di Nello Del Gatto

Testata: La Stampa
Data: 30 maggio 2022
Pagina: 20
Autore: Nello Del Gatto
Titolo: «Battaglia a Gerusalemme per la marcia della discordia»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/05/2022 a pag.20 con il titolo "Battaglia a Gerusalemme per la marcia della discordia" il commento di Nello Del Gatto.

La cronaca/commento di Nello Del Gatto è faziosa e parziale. Attribuisce infatti la maggior parte della responsabilità delle violenze non - come dovrebbe essere - agli autori stessi delle violenze, dunque arabi palestinesi legati al terrorismo, ma alla destra israeliana che li avrebbe provocati.  Resta il fatto che le violenze sono state scatenate non dagli israeliani ma da gruppi di arabi palestinesi. E questo è un fatto, non un'interpretazione. Confondendo i due piani, al contrario, Del Gatto punta il dito contro gli israeliani che hanno il "torto" di sventolare la bandiera del loro Paese e non contro chi, da parte araba palestinese, non perde occasione per scatenare violenze.
Da notare la parola RIUNIFICAZIONE fra virgolette.
Invitiamo i nostri lettori a scrivere alla STAMPA, una cronaca degna di altre testate. lettere@lastampa.it

Ecco l'articolo:

Yom Yerushalaim: Gerusalemme tra storia e spiritualità
Bandiere israeliane sventolano nel giorno che ricorda la riunificazione di Gerusalemme

Ha avuto per molti il senso del sale gettato su una ferita aperta, la marcia che ieri ha portato oltre 50 mila ebrei di destra nella città vecchia di Gerusalemme. Come ogni anno, il 28 del mese ebraico di Iyar viene celebrato dalla destra ebraica in memoria della «riunificazione» di Gerusalemme, la conquista della parte Est della città, sotto il controllo giordano durante la guerra dei sei giorni del 1967. L'anno scorso la marcia era stata spostata, per evitare che coincidesse con un giorno sacro islamico alla fine del Ramadan. Benjamin Netanyahu, allora primo ministro, in un momento già di alta tensione tra arabi ed ebrei, decise per la sospensione e il rinvio della marcia. Quando le bandiere marciarono fuori dalla città vecchia, Hamas da Gaza minacciò l'offensiva dei razzi che sfociò nel conflitto che l'anno scorso fece oltre 270 vittime in 11 giorni di bombardamenti e lanci di razzi.

Non che quest'anno le cose fossero più tranquille. Gli scontri sulla Spianata in occasione del Ramadan, gli attentati a civili ebrei in diverse città israeliane, l'uccisione ancora non chiara della reporter di Al Jazeera Shireen Abu Aqla, omicidio per il quale Israele accusa i palestinesi e viceversa, hanno da settimane alzato la tensione. In occasione della marcia programmata ieri, l'esercito dello Stato ebraico ha aumentato il dispiegamento di forze al confine con Gaza, dove è piazzato anche il sistema antimissili Iron Dome, e i controlli ai checkpoint. Ci sono stati scontri in varie città, ma i più gravi a Gerusalemme. Si è cominciato già sabato sera, alla fine dello Shabbhat. Ieri, le autorità hanno permesso a 2600 ebrei di salire sulla Spianata, il Monte del Tempio per gli ebrei, permesso revocato dopo lo scoppio degli incidenti. Di fatto, gli ebrei possono salire sul luogo che, secondo evidenze archeologiche e storiche, ospitava i due templi distrutti in epoche diverse. Ma i rabbini lo sconsigliano, in quanto non conoscendo esattamente la posizione del «sancta sanctorum» si rischierebbe di calpestare il suolo sacro. Non è così per gli ebrei nazionalisti di destra (tra loro molti coloni), che a gruppetti di dieci vengono accompagnati dalla polizia ogni giorno in orari stabiliti, tranne che durante le feste islamiche e di sabato.

Tens of thousands mark Jerusalem's reunification anniversary ahead of  embassy move | Jewish News

Sullo stesso luogo, 700 anni dopo Cristo, è stata costruita la Cupola della Roccia e la Moschea di Al Aqsa, la città lontana, come quella descritta nel Corano che ha ospitato il viaggio notturno del Profeta. Per lo status quo, l'insieme di regole che guida la vita dei luoghi sacri a Gerusalemme, sulla Spianata-Monte del Tempio non è permesso portare bandiere e gli ebrei o cristiani non possono portare libri sacri, non possono pregare. Ma ieri estremisti ebraici di destra hanno sventolato la stella di Davide, provocando l'ira dei palestinesi. Così come il passaggio degli estremisti per la porta di Damasco, la via d'accesso al quartiere islamico della città vecchia, attraversati per raggiungere il Muro del Pianto. Il premier a rotazione ministro degli esteri Yair Lapid ha condannato la provocazione degli estremisti e delle falangi che hanno anche gridato «morte agli arabi». Il premier Bennett, il primo premier religioso in Israele, ha detto che è diritto degli israeliani sventolare la bandiera in qualsiasi punto della città. Altro sale sulla ferita.

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