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Il Manifesto Rassegna Stampa
25.05.2006 Rossana Rossanda difende Asor Rosa
in un articolo che lascia sgomenti

Testata: Il Manifesto
Data: 25 maggio 2006
Pagina: 2
Autore: Rossana Rossanda
Titolo: «Il caso Asor Rosa»

Il MANIFESTO di giovedì 25 maggio 2006 pubblica un articolo di Rossana Rossanda sulle polemiche relative alla candidatura di Alberto Asor Rosa al ministero dell'Università e della Ricerca.
Un testo che lascia sgomenti. Lo riportiamo di seguito:


È una vicenda assurda. Comincia con una discussione a «L'Infedele» di Gad Lerner cui è invitato fra gli altri Alberto Asor Rosa. E' da poco uscito un suo libro, La guerra che, riprendendo un tema già toccato nel saggio sull'Apocalisse, sostiene che la belligeranza e la persecuzione dell'altro sono iscritte nel genoma maledetto dell'occidente. Al quale egli contrappone l'ebraismo, antitesi, «oriente». Basta sfogliare il libro per coglierne il filo. Ma ecco che uno degli astanti lo accusa di avere usato una volta la parola «razza» invece che «nazione» ebraica.

La frase in questione era la seguente: "Gli ebrei, da razza deprivata, perseguitata e decisamente diversa è diventata una razza guerriera, persecutrice e perfettamente omologata alla parte più consapevole e spregiudicata del sistema occidentale. E' chiaro che Asor Rosa accusa tutti gli ebrei (con il nome collettivo di "razza", che implica una base biologica nella determinazione di comportamenti e caratteri morali) di essere divenuti persecutori e, per la precisione, persecutori simili ai loro persecutori "occidentali".  La frase é antisemita per questa mostruosa accusa, non solo per l'uso, di per se sintomo, ormai,  di sconfinata ignoranza, del termine "razza".
Gli elogi degli ebrei identificati con l'Oriente, prima del "pervertimento", non cambiamno nulla. Che gli ebrei siano considerati una "razza maledetta" da sempre  o solo da un certo punto della loro storia (dalla morte di Gesù di Nazareth, per esempio, o dalla fondazione di Israele), sempre di antisemitismo si tratta. 


E' vero che il Novecento ha dato al termine una eco terribile. Ma il contesto dell'intero volume rende impensabile che Asor Rosa la utilizzi in senso, appunto, razzista. Tantomeno antiebraico. Eppure di qui ad accusarlo di antisemitismo il passo è breve. Tanto più che ha anche scritto che a quel popolo di perseguitati è accaduto di diventare persecutore. Apriti cielo. Qui non è più una parola ambigua, è una constatazione dolorosa che per gli attuali leader della comunità ebraica italiana è intollerabile.

Quì e chiaro che le cose sonno peggiori di quanto sembrassero nelle prime righe del testo. Non é che la Rossanda non abbia letto o non ricordi la mostruosa affermazione di Asor Rosa. E' che la condivide. La considera anzi una "constatazione". 

Differentemente da quelli che l'hanno preceduta - la generazione antifascista di Elio Toaff, Tullia Zevi, Amos Luzzatto - essi non concepiscono differenza alcuna fra ebraismo e governo di Israele, le cui scelte sono sacre e intoccabili. Ogni critica nasconderebbe una (inconfessata) volontà di distruzione di quello stato. Sarebbe oggettivamente fascista, filoaraba, anzi oggi terrorista. Un paio d'anni fa successe alla sottoscritta di essere assediata perché si teneva una riunione noglobal in preparazione del forum sociale europeo in una scuola dismessa dell'ex ghetto di Roma. Una folla tumultuosa, agitata da qualcuno che ci additò come terroristi antisemiti in quanto filopalestinesi, ci voleva prendere a pietrate. Aspetto ancora le scuse del professor Di Segni. Figuriamoci quando una settimana fa viene in mente a Oliviero Diliberto che Asor Rosa sarebbe un buon ministro dell'Università - il Pdci è il solo partito che non chiede posti per i suoi. Il nuovo leader della comunità ebraica, Morpurgo, che manifestamente non ha letto La guerra ma ha sentito quel torbido vociare, protesta vivacemente sul Corriere. Un così tremendo antisemita nel governo! Ha un bel protestare a sua volta, e con fin troppo pazienti argomentazioni,  sul Corriere medesimo, il nostro professore.

Sulle "fin troppo pazienti argomentazioni" di Asor Rosa la sciamo la parola a un ebreo di sinistra, che in passato è stato collaboratore del MANIFESTO. Wlodek Goldkorn, che ha scritto sul suo blog "Contaminazioni":

 "La cosa più pazzesca della lettera che Asor Rosa ha pubblicato sul Corriere della Sera del 16 maggio e in cui dice di essere sdegnato per le accuse dell'antisemitismo (e io sono convinto della buona fede di Asor Rosa) non e' tanto l'aver qualificato le critiche espresse nei suoi confronti da qualche istituzione ebraica come un'"indebita ingenerenza negli affari interni" dello stato italiano.

No, la cosa che io ho trovato la peggiore e' la seguente frase: "come dicevano i miei padri, dove c'e' sofferenza c'e' Cristo". Non e' solo l'allusione all'accusa di deicidio. E' anche distinguere tra "i miei padri" (quelli del buon cristiano Asor Rosa) e gli altri padri (degli ebrei).

Infine, la frase: ''dove c'e' sofferenza c'e' Cristo'' significa che Cristo era ad Auschwitz. Lo raccontano pure gli integralisti cattolici.

Le mie nonne, i mie zii e zie, i miei cugini e cugine, morti ai primi di agosto 1943 ad Auschwitz della presenza di Cristo non si sono accorti."

 

Fassino, che pure lo conosce e sa bene che uomo è, finge di spaventarsi e spaventa, pare, Romano Prodi. In breve exit Asor Rosa, ministro sarà Fabio Mussi. Penso che Mussi sarà un buon ministro, sono sicura che per Asor Rosa è una grana di meno, ha da scrivere e scrivere. Ma è ben amaro quel che si lascia dire su di lui, e così a vanvera, e così contro il vero. Nessuno ha aperto bocca. E sarebbe finita così se qualche giorno dopo non fossero apparse nientemeno che su l'Unità due colonne a firma di Victor Magyar che più stolte e velenose non potrebbero essere. Magyar passa per un uomo di sinistra. Si presume che, meno impegnato di Morpurgo, Fassino e Prodi, abbia letto La guerra. No. Asor Rosa, scrive, è un razzista, un antisemita, frascheggia con i negazionisti e con Auschwitz. Adesso basta. Questa è una canagliata. Non ha a che vedere con la politica il dare dell'antisemita a chiunque critichi Israele. Soltanto una immensa sofferenza, nessun diritto divino ha dato a quel popolo una terra dove può sentirsi al sicuro da persecuzioni secolari.

La Rossanda adotta qui la "giustificazione" dell'esistenza di Israele a suo tempo adottata da Stalin. Israele non avrebbe nessun diritto nazionale e storico, ma solo quello derivante dalla Shoah. Il diritto all'autoderminazione sarebbe dunque per gli ebrei in Terra di Israele soltanto una "compensazione" per le sofferenza subite. 

 Ma né le grandi potenze ieri né l'Europa si sono date cura di compensare i palestinesi perché gli era tolta una terra che avevano ragione di considerare loro. Penso che portiamo una responsabilità se la lotta fra Israele e Palestina è diventata atroce. Penso che il Muro non è meno odioso di quello di Berlino,

Il muro di Berlino serviva a togliere la libertà alle vittime del comunismo propugnato anche da Rossana Rossanda, il "muro" di Israele serve a salvare vite umane

che Ehud Olmert ha meno coraggio dell'ultimo Sharon ma nessuno dei due è stato o è un giusto, che i kamikaze sono ferocemente disperati e gli omicidi mirati di Tsahal sono solo feroci, e via.

Gli omicidi mirati di chi organizza stragi di civili israeliani sono, per la Rossanda, "solo feroci". Le stragi di israeliani invece sono "ferocemente disperate", più giustificabili.

 Leggo che da un paio di giorni le coppie miste - di sangue? di religione? - sono obbligate a lasciarsi o lasciare Israele.

Qui Rossana Rossanda diffonde falsità, basandosi su notizie da lei lette frettolosamente  e mal comprese. Israele ha vietato ricongiungimenti famigliari tra Anp e Israele, perché in passato sono stati utilizzati per organizzare attentati. Non ha mai stabilito ciò che scrive la Rossanda

 Insomma è una tragedia sulla quale ho non solo diritto ma dovere di esprimermi. Che nessuno si permetta di darmi dell'antisemita. Non a gente come Asor Rosa, come me.

Lorsignori possono scrivere e dire ciò che a loro più piace, incuranti delle conseguenze e dell'odio che diffondono e nessuno deve "permettersi" di dar loro degli antisemiti. Sono liberi e irresponsabili. Dalla parte della ragione per diritto acquisito.

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