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La Repubblica Rassegna Stampa
06.03.2023 La superbomba di Putin 1
Cronaca di Gianluca Di Feo

Testata: La Repubblica
Data: 06 marzo 2023
Pagina: 15
Autore: Gianluca Di Feo
Titolo: «Avvertimento a Kiev testata in Ucraina la “superbomba” russa»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 06/03/2023, a pag. 15, con il titolo "Avvertimento a Kiev testata in Ucraina la “superbomba” russa" la cronaca di Gianluca Di Feo.

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Gianluca Di Feo

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L’aviazione russa ha cominciato a far sentire il suo peso nel conflitto e inizia a colpire “all’occidentale”, scatenando attacchi di precisione con armi “intelligenti”. L’immagine di questa nuova fase sono le esplosioni terrificanti di bombe con una tonnellata di tritolo, che negli ultimi giorni sono state impiegate in diverse località. Si tratta delle UPAB-1500B, gli ordigni più moderni a disposizione delle squadriglie di Mosca. Possono essere sganciate da quaranta chilometri di distanza, mettendo i caccia al riparo dei missili della contraerea ucraina. Inoltre hanno un doppio sistema di guida satellitare e inerziale – che gli permette di arrivare sul bersaglio senza temere gli apparati di disturbo delle trasmissioni gps, protagonisti degli scontri invisibili di guerra elettronica. Insomma, uno strumento devastante, che penetra sottoterra per dilaniare i bunker dei comandi. L’ingresso sul campo di battaglia di queste armi segna un’evoluzione dei combattimenti. Anzitutto, il Cremlino ha infine scelto di schierare i pezzi più pregiati del suo arsenale, tenuti finora in riserva nell’eventualità di un confronto diretto con la Nato: in pratica, Putin ha deciso di giocare il tutto per tutto in Ucraina. Nei giorni scorsi sono stati filmati tank T-14 Armata – sulla carta i più avanzati al mondo – diretti verso le retrovie. E nei cieli sarebbero comparsi i Sukhoi 57, l’unico aereo stealth di progettazione russa di gran lunga superiore ai jet dell’epoca sovietica di Kiev. L’attivismo dell’aviazione, anticipato dall’intelligence Nato, pone ilproblema di come permettere agli ucraini di difendersi: il presidente Zelensky ha più volte chiesto agli alleati caccia F-16 ma le risposte continuano a essere evasive. Qualcosa, stando ai media americani, però si sta muovendo: due piloti ucraini sarebbero arrivati negli Stati Uniti per cominciare l’addestramento. Anche le località dove la super- bomba è stata utilizzata aiutano a capire i possibili piani russi. Nel Donbass non l’hanno sganciata a Bakhmut, la città assediata dalla Wagner, ma ad Avdiivka, epicentro delle manovre dell’esercito per prevenire un’offensiva ucraina contro Mariupol e da lì verso la Crimea. Altre fonti sostengono che la UPAB-1500B è stata impiegata pure a Chernihiv: una zona molto più a nord, presa di mira un anno fa dalle colonne che hanno aggredito la capitale. È come se questi raid disegnassero uno scudo per proteggere la Crimea e una spada per minacciare Kiev. I due eserciti ovviamente fanno di tutto per nascondere i loro disegni. Il quartiere generale ucraino deve decidere se partire subito conuna controffensiva o attendere l’arrivo dei rinforzi promessi dall’Occidente: gli equipaggi di tank e semoventi si stanno preparando in Europa. Mosca ogni giorno scatena decine di piccoli assalti in tanti punti diversi della linea e non ha ancora fatto muovere il grosso delle forze reclutate a novembre: il baricentro delle sue operazioni sembra essere nel Donbass, con interventi sempre più massicci dell’aviazione e armi nuove come le Upab da 1.500 chili. Un solo punto è chiaro: neppurequesti ordigni cambieranno il corso della guerra. Nel 2017 il presidente Trump ordinò di scagliare una “daisy cutter” da 6,8 tonnellate sulla vallata afghana dove si era asserragliato l’Isis: l’esplosione fu spettacolare ma gli effetti scarsi. Entrambe le bombe, quella statunitense e quella russa, marcano un confine: nei rispettivi arsenali di più potente ci sono soltanto le testate nucleari. Un messaggio che Putin indirizza non solo agli ucraini, ma a tutto l’Occidente.

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