Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 05/02/2023, a pag. 12, con il titolo "Pallone spia, le scuse di Pechino agli Usa. Ma Biden lo fa abbattere sull’Atlantico" la cronaca di Gianluca Modolo.

Xi Jinping

PECHINO — Il giorno dopo il “balloon gate” che rischia di far deragliare i già fragili rapporti tra Stati Uniti e Cina e che ha portato al rinvio a data da destinarsi della visita del segretario di Stato Antony Blinken prevista per oggi nella capitale cinese, Pechino prova a calmare le acque. Con toni sorprendentemente sommessi. Ma non basta a convincere Washington. Poco dopo, infatti, filtra la notizia che il presidente Joe Biden ha approvato il piano per abbatterlo una volta arrivato sopra l’Atlantico - per evitare che i detriti provochino danni tanto che per non rischiare incidenti le autorità hanno chiuso tre scali e lo spazio aereo sulla costa della South Carolina. Nella serata italiana, quindi, il pallone è stato distrutto in volo da un jet militare. E i pezzi sono stati recuperati in mare, anche per verificare le reali intenzioni di Pechino. Il capo del Pentagono Lloyd Austin ieri sera ha riconfermato l’ipotesi dello spionaggio: «Il pallone spia era usato dalla Cina nel tentativo di sorvegliare siti strategici negli Stati Uniti continentali».

La Repubblica popolare invece aveva ribadito che la presenza del pallone nei cieli del Montana - mentre un altro è stato segnalato ieri in Sudamerica - è stata un incidente: «È un mezzo civile utilizzato per scopi di ricerca che a causa dei venti è involontariamente entrato nello spazio aereo degli Stati Uniti». La diplomazia mandarina comunque aveva espresso «rammarico», sostanzialmente chiedendo scusa. Stessoconcetto utilizzato da Wang Yi, nuovo capo della diplomazia del Partito, nella telefonata con Blinken. Qualche frecciata era arrivata però ad «alcuni politici e media statunitensi che approfittano della situazione per screditare la Cina», mentre la mancata visita - «mai annunciata» viene minimizzata. Visita che in realtà Pechino aspettava con impazienza dopo settimane di sforzi per rimettere in carreggiata i legami tra le due superpotenze, riabilitare la propria immagine globale e rilanciare l’economia. Che lo sconfinamento del pallone sia stato un errore o un atto deliberato, è in ogni caso una battuta d’arresto per Xi, che dagli Usa si sente accerchiato sul fronte tecnologico e su quello militare nell’Asia-Pacifico. La visita sarebbe servita per provarea continuare il timido disgelo iniziato al G20 di Bali dove incontrò Biden. I funzionari Usa hanno minimizzato il rischio per l’intelligence rappresentato dal pallone. Ma tali palloni negli anni si sono evoluti. I produttori Usa affermano che i loro dispositivi hanno la capacità di catturare immagini, di intercettare le comunicazioni e di estendere il raggio d’azione di droni e altri mezzi. Gli esperti credono che i cinesi abbiano capacità simili. Non è un segreto che da tempo l’esercito cinese studi i palloni che le forze armate Usa e quelle di altri Paesi utilizzano da decenni per la sorveglianza. Gli analisti hanno evidenziato il ruolo che i palloni possono svolgere a supporto delle operazioni militari, ad esempio, in alcuni articoli apparsi lo scorso anno sul Liberation Army Daily, quotidiano dell’esercito cinese. «L’uso di nuovi materiali tecnologici consente ai palloni ad alta quota di svolgere compiti di sorveglianza e di ricognizione restando nascosti agli occhi di molti radar». Pechino ha poi un altro fronte a cui non intende rinunciare: la partnership con la Russia. Il viceministro degli Esteri Ma Zhaoxu è appena tornato da Mosca, dove ha incontrato Lavrov. «La Cina è disposta a lavorare con la Russia per promuovere ulteriori progressi nelle relazioni ». Poche ore più tardi il Wall Street Journal rivelava che i registri doganali russi «mostrano che le società di difesa statali cinesi spediscono apparecchiature, tecnologia e parti di aerei da combattimento a società di difesa sottoposte a sanzioni».