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La Repubblica Rassegna Stampa
13.01.2023 Panzeri alleato del Qatar terrorista
Cronaca di Sandro De Riccardis, Luca De Vito

Testata: La Repubblica
Data: 13 gennaio 2023
Pagina: 7
Autore: Sandro De Riccardis, Luca De Vito
Titolo: «I soldi della Ong Usa sui conti correnti della figlia di Panzeri»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 13/01/2023, a pag. 7, con il titolo "I soldi della Ong Usa sui conti correnti della figlia di Panzeri", la cronaca di Sandro De Riccardis, Luca De Vito.

Vacanze da 100mila euro e hotel extra lusso: cosa dice l'inchiesta  corruzione su Panzeri, Qatar e UE
Antonio Panzeri, scatenato odiatore di Israele, ex deputato del PD, il partito che ha votato in massa contro Israele alla Regione Piemonte, notizia censurata su tutti i media italiani, diffusa soltanto da Informazione Corretta

MILANO — Bonifici mensili da due ong, l’italiana No Peace Without Justice e l’americana Human Rights Foundation, coinvolte nel Qatargate insieme a Fight Impunity dell’ex deputato Pd (poi in Articolo 1) Antonio Panzeri. Più che il saldo da duecentomila euro sul conto della figlia avvocato Silvia Panzeri, a incuriosire gli investigatori sono le movimentazioni degli ultimi due anni, sui quali indaga la procura di Bruxelles. Versamenti da qualche migliaia di euro, a cadenza mensile, da due ong già emerse negli atti.No Peace Without Justice è comparsa già nei primi giorni dell’inchiesta. Il suo direttore generale, Niccolò Figà-Talamanca,accusato di aver incassato denaro sui conti dell’associazione per riciclare i proventi della corruzione, era stato arrestato il 9 dicembre insieme ad Antonio Panzeri, Francesco Giorgi ed Eva Kaili. Di Human rights foundation, una delle più autorevoli ong che si occupano di diritti umani nel mondo, aveva invece parlato nel suo interrogatorio in Belgio, Francesco Giorgi, il compagno di Kaili, che dopo essere stato assistente di Panzeri lo è stato anche dell’europarlamentare Pd Andrea Cozzolino. Dalle prime evidenze sui versamenti a favore della figlia di Panzeri, i pagamenti mensili in entrata sarebbero più consistenti da parte della ong italiana, e di entità inferiore da quella americana. Al momento la procura di Milano, col procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e l’aliquota della Guardia di finanza a Palazzo di giustizia a Milano, non stanno svolgendo indagini autonome, ma si sono limitati a cristallizzare la movimentazione dei conti in attesa di interloquire con i colleghi del Belgio. Nei prossimi giorni De Pasquale, a capo del dipartimento sulla corruzione internazionale, si sentirà al telefono con il suo omologo a Bruxelles in vista dell’incontro a Milano per la consegna della copia forense del materiale sequestrato. Sono due i conti della famiglia Panzeri analizzati: uno, con un saldo di circa 40mila euro, intestato ad Antonio Panzeri e alla moglie Maria Dolores Colleoni; l’altro della figlia, conun saldo appunto di duecentomila euro. Proprio due giorni fa, il tribunale del Riesame di Bergamo ha respinto la richiesta di revoca di sequestro sui 240mila euro proposta dagli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli, sulla base di asseriti vizi formali nel provvedimento con cui la procura di Bruxelles ne aveva chiesto il congelamento. Una tesi che però non è stata accolta dal tribunale. I conti restano sequestrati. E potranno essere oggetto di approfondimenti da parte dei pm di Bruxelles. I magistrati dovranno capire anche a che titolo erano effettuati i versamenti da No Peace Without Justice. «Il rapporto professionale con l’avvocato Silvia Panzeri, oggi interrotto, era stato instaurato dal dottor Figà Talamanca, che lo gestiva — precisa l’avvocato della ong, Guido Camera — . In base agli elementi al momento a disposizione dell’associazione No peace without justice non emerge in alcun modo che i compensi percepiti dall’avvocato Panzeri abbiano rilevanza penale in relazione ai fatti di corruzione e riciclaggio di cui si parla sui giornali. Qualora le indagini in corso svelassero una realtà diversa, l’associazione ne trarrà le dovute conseguenze». Hrf invece non ha risposto alla nostra richiesta di chiarimenti. Di fronte al giudice istruttore di Bruxelles Michael Claise, Giorgi aveva invece ricostruito il legame tra laFight Impunity di Panzeri e la ong americana. Definendolo un sistema malsano, il braccio destro di Panzeri aveva spiegato che era stato l’ex europarlamentare del Pd a parlare della costituzione di una ong (appunto Fight Impunity) per far arrivare il denaro, su suggerimento de “l’algerino”, ovvero Bettahar Boudjellal, emissario dei qatarini. I soldi alla ong di Panzeri sarebbero arrivati, formalmente, tramite laHuman Rights Foundation guidata dal presidente Thor Halvorssen. Un modo decisamente più discreto per finanziare Panzeri e i suoi. Le affermazioni di Giorgi sono tutte da verificare, anche perché è lui stesso ad affermare di non avere prove del fatto che il Qatar finanziasse la ong americana. Ma i riscontri fatti sui conti della famiglia Panzeri sembrano muovere in questa direzione.

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