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Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 04/10/2022, a pag. 16, con il titolo "Italiana detenuta in Iran. La Farnesina: 'Trattiamo' ", l'analisi di Giuliano Foschini; a pag. 32, con il titolo "Il coraggio delle iraniane", il commento di Laura Linda Sabbadini.
Ecco gli articoli:
Giuliano Foschini: "Italiana detenuta in Iran. La Farnesina: 'Trattiamo' "
Giuliano Foschini La cattiva notizia è che l’Italia non sa ancora in che carcere sia Alessia Piperno, la ragazza romana arrestata tra mercoledì e giovedì in Iran. Né per quale motivo sia stata fermata. La buona è che «sono cominciate interlocuzioni con Teheran ad altissimi livelli» dice a Repubblica una fonte qualificata della Farnesina, «che l’atteggiamento è collaborativo» e che la speranza, concreta, è che qualcosa possa accadere a breve come ha spiegato il direttore generaleper gli Italiani all’estero, Luigi Vignali, ai genitori di Alessia. Il punto è che al momento si sa poco. E le notizie arrivate sono confuse. Qualche punto fermo è però possibile metterlo. Piperno era una “travel blogger” da sei anni, girava il mondo per lavoro e curiosità: era dunque esperta e appassionata, non una sprovveduta. Era arrivata in Iran due mesi e mezzo fa. E alloggiava in un ostello frequentato da molti europei. La ragazza aveva festeggiato il suo trentesimo compleanno la sera del 27 settembre e intorno alle 12.30 del mattino del 28, come testimonia il suo ultimo accesso WhatsApp, è stata fermata dalla Polizia. Dalle informazioni raccolte anche dalla nostra intelligence, non era sola. E sembrerebbe non fosse lei l’obiettivo dell’intervento della Polizia. Cercavano alcuni degli organizzatori delle manifestazioni contro il regime avvenute nei giorni. Alcuni di loro dormivano nell’ostello e potrebbero essere stati individuati come sobillatori. Venerdì, infatti, lo stessa intelligence iraniana aveva comunicato di aver arrestato nove persone durante le proteste indicandone le nazionalità: tedesca, polacca, italiana, francese, svedese e olandese. Alessia era sicuramente con un polacco e una ragazza iraniana quando sono stati presi. Nessuno da Teheran, però, ha comunicato nulla di ufficiale all’Italia né nell’immediato né in un secondo momento. L’allarme è stato lanciato dagli amici che non riuscivano a mettersi in contatto con lei e poi dalla madre che ha ricevuto la telefonata di aiuto della ragazza. A quel punto si è messa in moto la macchina della Farnesina: hanno ricevuto la conferma chesi trattava di un arresto ufficiale, circostanza comunque importante. Ma nulla più. «Potrebbe trattarsi anche di un problema tecnico», ragiona una fonte con Repubblica. «Alessia era in attesa di un visto per il Pakistan, è possibile che l’abbiano presa per quello e poi trattenuta insieme con gli altri». Dai primi accertamenti effettuati, la ragazza non era segnalata dai servizi. Non era considerata un’attivista politica. Nulla, insomma, che possa far pensare a un arresto preordinato. Alla Farnesina stanno seguendo la situazione come priorità: dopo una giornata difficilissima, e di grande tensione, ieri sera filtrava un pizzico in più di serenità, come hanno spiegato ai genitori. «La priorità ora è trovarla e farla uscire dal carcere». Le prossime ore saranno decisive.
Laura Linda Sabbadini: "Il coraggio delle iraniane"
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