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La Repubblica Rassegna Stampa
22.07.2022 La fine del governo Draghi: Mosca festeggia
Analisi di Rosalba Castelletti

Testata: La Repubblica
Data: 22 luglio 2022
Pagina: 21
Autore: Rosalba Castelletti
Titolo: «'Dopo Draghi via altri leader Ue'. E Mosca ora punta alle elezioni Usa»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 22/07/2022, a pag.21, l'analisi di Rosalba Castelletti dal titolo "'Dopo Draghi via altri leader Ue'. E Mosca ora punta alle elezioni Usa".

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Rosalba Castelletti


Vladimir Putin

«Noi non vogliamo interferire ». È il secco commento del portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. Le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi sono «un affare interno». «Possiamo solo constatare che il periodo del suo governo è coinciso con una fase molto sfortunata nelle nostre relazioni bilaterali», si limita ad aggiungere. Leautorità russe prendono le distanze dalla crisi di governo italiana e respingono le accuse avanzate da più parti di una complicità con le forze politiche italiane che hanno provocato la caduta del governo di Mario Draghi. «Che cosa c’entra la Russia? », ribatte la portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova. «Non solo commentatori e blogger, ma anche responsabili politici italiani collegano i cambiamenti politici interni italiani alla Russia e alla politica estera. Mi meraviglia. Siamo scioccati». E continua: «Che cosa conviene alla Russia ora in Italia? Sviluppare una cooperazione nei settori reciprocamente vantaggiosi. Ma chi e quando arriverà al potere in Italia è un affare degli italiani». Zakharova insiste che Mosca non darà alcun “endorsement”. Questa è «una pratica dei Paesi Ue», sostiene. «La Russia non si intromette e non si è mai intromessa». Non tutti i russi però sono dello stesso avviso. «L’amico di Putin, Giuseppe Conte, sta cercando di far cadere il governo Draghi in Italia», aveva twittato qualche giorno fa Vladimir Milov, ex viceministro russo dell’Energia, oggi consigliere dell’oppositore in carcere Aleksej Navalnyj. Pur mettendo da parte le accuse di una “regia russa”, quello che è certo è che le dimissioni di Draghi rafforzano la narrazione russa sulle democrazie occidentali indebolite dal contraccolpo delle sanzioni varate in risposta all’offensiva in Ucraina. Basta scorrere i commenti dei politologi riportati dalla stampa russa. Josif Diskin, vicepresidente del consiglio scientifico di Vtsiom, l’istituto di sondaggi del Cremlino, lo dice chiaramente: «L’operazione speciale in Ucraina ha innescato i problemi politici interni dei Paesi occidentali, la sconfitta del presidente francese Emmanuel Macron alle parlamentari, le dimissioni del premier britannico Boris Johnson, gravi problemi in Germania e ora in Italia». E parlando in dettaglio della situazione italiana commenta: «Tutti contavano su Super Mario per ristabilire magicamente l’ordine. Ma in un ambiente di partiti populisti, come il M5S, era difficile. Inoltre Draghi è stato schiacciato in una morsa. Da un lato gli americani gli chiedevano di sostenere l’Ucraina, dall’altro l’elettore italiano chiedeva perché l’Ucraina per luifosse più importante del suo stesso Paese». Intervistato da Lenta.ru, Andrej Bystritskij, del Valdai Club, think tank vicino al Cremlino, avverte che l’Europa dovrebbe prepararsi a «una continua ondata di dimissionidi capi di Stato e a grandi difficoltà politiche». «Gli sconvolgimenti saranno in Italia, Spagna, Nord Europa e, soprattutto, nel Regno Unito. Ma la sfida più seria saranno le elezioni di medio termine negli Usa», commenta. Sono commenti che ricalcano la “profezia” di Putin quando, al Forum Economico di San Pietroburgo a metà giugno, aveva detto che le conseguenze delle sanzioni avrebbe portato «a un’ondata di populismo» e «a un cambiamentodelle élite».

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