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La Repubblica Rassegna Stampa
05.06.2022 Cina e Russia contro le democrazie
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 05 giugno 2022
Pagina: 13
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Pericolo Cina e Russia, la strategia di Biden per la sicurezza Usa»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 05/06/2022 a pag.13 con il titolo "Pericolo Cina e Russia, la strategia di Biden per la sicurezza Usa" la cronaca di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli


Joe Biden

Cina e Russia sono due facce della stessa medaglia, cioè la sfida che i regimi autocratici hanno lanciando contro le democrazie in tutto il mondo. Perciò richiedono una risposta coordinata, dall’Asia all’Europa, che metta la forza degli Stati Uniti insieme a quella degli alleati. Lo scopo è contrastare questa minaccia alla sopravvivenza dell’ordine internazionale basato sulle regole, che dalla Seconda guerra mondiale in poi ha garantito pace, stabilità e prosperità a chiunque abbia deciso di abbracciarlo. È la sostanza della nuova strategia per la sicurezza nazionale che l’amministrazione Biden si prepara a pubblicare, dopo averla rimandata e riscritta a causa dell’aggressione russa all’Ucraina. La National Security Strategy è un documento che ogni governo americano deve scrivere, per ordine del Congresso. Ha lo scopo di individuare i pericoli per la nazione e la linea scelta per difenderla, ma anche di dare indicazioni ai parlamentari sui finanziamenti necessari a proteggerla. Trump aveva pubblicato la sua nel 2017, ponendo l’attenzione sul pericolo delle «potenze revisioniste», ossia Cina e Russia, perché miravano a mettere in discussione la supremazia della superpotenza americana rovesciando gli equilibri globali. Biden aveva progettato di completare la propria all’inizio dell’anno in corso puntando sulla sfida lanciata da Pechino, che nel frattempo si era allargata dall’ambito economico e commerciale a quello militare e strategico, e quindi richiedeva una risposta a tutto campo in Asia. Un testo provvisorio era stato pubblicato nel marzo del 2021, e sottolineava l’intenzione di vincolare la politica estera alla difesa delle democrazie e dei loro valori. I piani sono cambiati quando Putin ha iniziato ad ammassare truppe al confine con l’Ucraina. La pubblicazione del documento finale è stata rimandata, per aggiornarlo alla luce della guerra. La sostanza è diventata quella che il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan ha indicato il 18 maggio scorso: «Esiste un certo livello di integrazione e simbiosi nella strategia che stiamo perseguendo in Europa, e quella nella regione indo-pacifica. Il presidente Bidenha una capacità unica di fondere le due questioni, e questa sarà la caratteristica della sua presidenza in politica estera». L’invasione dell’Ucraina, secondo Bloomberg , ha unito Cina e Russia in una minaccia complessiva rivolta a tutto il mondo. Pechino, come ha detto il segretario di Stato Blinken, resta il rivale più pericoloso nel lungo termine, ma Mosca è il complice che crea i problemipiù gravi in Europa, perché forse proprio per la sua debolezza rispetto alla Cina non ha esitato a scatenare la guerra. La risposta sostiene dunque l’amministrazione americana - richiede un coordinamento militare, economico e politico tra Usa, alleati europei e asiatici, in modo da creare un fronte unico per la difesa delle democrazie.

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