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La Repubblica Rassegna Stampa
24.03.2022 E' possibile mettere la Russia fuori dal G20?
Cronaca di Gianluca Modolo

Testata: La Repubblica
Data: 24 marzo 2022
Pagina: 11
Autore: Gianluca Modolo
Titolo: «'La Russia fuori dal G20'. Ma la Cina è già pronta a mettere il suo veto»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 24/03/2022, a pag. 11, con il titolo " 'La Russia fuori dal G20'. Ma la Cina è già pronta a mettere il suo veto" la cronaca di Gianluca Modolo.

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Xi Jinping

Niente esclusione della Russia dal G20 e niente crisi ucraina in agenda al vertice previsto a Bali, in Indonesia, a fine ottobre. Sono i paletti messi dalla Cina, mossa a sostegno di Mosca dopo che Usa e alleati stanno prendendo in considerazione di vietare al presidente Putin di sedere al tavolo dei Grandi. «La Russia è un membro importante del G20 e nessuno ha il diritto di espellere altri Paesi », ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin. Il G20, ha proseguito «dovrebbe praticare un autentico multilateralismo, rafforzare la solidarietà e la cooperazione». Sulla partecipazione del leader del Cremlino non ha dubbi l’ambasciatrice russa a Giacarta, Lyudmila Vorobieva: «Vuole esserci ». Un’esclusione della Russia sembra tuttavia impossibile visto che ci sono alte probabilità che uno dei Paesi membri - tra cui la Cina - ponga il veto. Nel sostenere Mosca, Pechino sta provando ad ottenere la sponda indonesiana, padrona di casa del summit e molto legata alla Cina: è il suo più grande partner commerciale e uno dei principali investitori. «La posizione di Giacarta è di neutralità», dice il vicegovernatore della Banca centrale. Aggiungendo però che la Russia ha mostrato «un forte impegno» per riuscire a partecipare e che gli altri non dovrebbero vietarglielo. L’Indonesia è stata cauta finora nella risposta all’invasione dell’Ucraina. L’operazione di lobbying di Pechino va avanti da giorni mettendo alle strette il governo di Joko Widodo. Un pressing affinché la guerra non sia tra i temi di discussione al vertice, sostenendo che il G20 è una piattaforma per affrontare i problemi economici e non dovrebbe essere portata su altri binari. Ad iniziare il giro di telefonate era stato lunedì scorso il ministro degli Esteri Wang Yi a colloquio con la sua omologa Retno Marsudi. Mercoledì si era mosso direttamente il presidente Xi Jinping che in una chiacchierata con Widodo lo aveva esortato ad attenersi ai temi della ripresa economica: secondo i media cinesi l’indonesiano avrebbe detto di voler mantenere la promessa. Visto l’ambiguo equilibrismo mantenuto da Pechino finora, la «Cina non vuole che un argomento del genere venga discusso in un consesso così: e non a ridosso del 20° Congresso del Partito», dicono gli analisti. Troppi imbarazzi. Dopo aver partecipato, per la prima volta come invitato speciale, al vertice dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione per la cooperazione islamica, a Islamabad, domani Wang Yi è atteso in India. Una visita a sorpresa per provare a raccogliere anche lì consenso sulle posizioni cinesi sulla crisi ucraina. New Delhi, come Pechino, gioca a fare il funambolo, non condannando l’invasione russa. Interessante sarà capire che cosa si diranno i due giganti asiatici visto che i rapporti sono freddini: è dagli scontri sull’Himalaya di due anni fa che un alto funzionario cinese non mette piede in territorio indiano.

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