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Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 21/03/2022, a pag. 10, con il titolo " 'Non ascolteremo Zelensky'. La fronda filo russa alla Camera" la cronaca di Lorenzo De Cicco; con il titolo "Dalla senatrice ai profili fake la campagna d’Italia del Cremlino", la cronaca di Giuliano Foschini.
Ecco gli articoli:
Lorenzo De Cicco: "'Non ascolteremo Zelensky'. La fronda filo russa alla Camera"
Veronica Giannone (ex M5S, ora Forza Italia) Giuliano Foschini: "Dalla senatrice ai profili fake la campagna d’Italia del Cremlino"
Bianca Laura Granato (ex M5S, ora Gruppo Misto) Ventiquattro ore fa la senatrice Bianca Laura Granato, eletta nel Movimento 5 Stelle e poi passata al Misto, ha consegnato alle agenzie una sua dichiarazione: «Dopo Zelensky, ascoltiamo in Parlamento anche Vladimir Putin». Messa così la posizione sembrerebbe insignificante, non fosse altro che, al di là del ruolo istituzionale, Granato - insegnante calabrese 50enne, eletta nel collegio di Catanzaro e allontanata dal Movimento dopo non aver votato la fiducia al governo Draghi - elettoralmente rappresenta poco più che sé stessa. Eppure la sua dichiarazione è rimbalzata vorticosamente su Facebook, su Telegram, registrando centinaia di migliaia di visualizzazioni. Ma come mai il pensiero della senatrice Granato interessa così tanto? La risposta è complessa. Non fosse altro perchè potrebbe contribuire a svelare il metodo della macchina disinformazione russa che, da più di un mese, ha concentrato le proprie attenzioni sul nostro Paese. Concentrando risorse e riattivando canali dormienti. In sintesi: come Repubblica ha raccontato nelle scorse settimane, già nei giorni precedenti all’invasione russa, abbiamo assistito nel nostro Paese a un curioso fenomeno. Tutte le chat, i gruppi Facebook che in questi ultimi due anni erano stati concentrati sulla pandemia (prima contro i lockdown, poi sui vaccini e infine contro il Greenpass) improvvisamente avevano virato la propria attenzione alla politica estera. E avevano cominciato a diffondere materiale anti ucraino e filo russo. La narrazione era sempre la stessa: gli ucraini mentono, stanno usando i civili come scudi, i russi liberano la popolazione oppressa dai nazisti. Su questo è stata costruita una campagna sofisticata con materiale destinato espressamente al target italiano. I video diffusi erano infatti accuratamente sottotitolati, e in alcuni casi anche doppiati nella nostra lingua. Di più: veniva chiesto ad alcuni nostri connazionali, che da tempo combattono con le truppe di Putin in Donbass, di girare materiale che qualcuno avrebbe provveduto poi a diffondere. Come? Attraverso le chat, i gruppi Facebook con centinaia di migliaia di iscritti che, appunto, in questi due anni erano stati molto attivi sulle posizioni no vax e no pass. E che, evidentemente, sono gestiti da chi non ha interesse su argomenti specifici. Ma ha finalità eversive, in senso generale. L’importante non è l’oggetto. Ma creare un dissenso, anche attraverso fake news. I canali che svolgono questo tipo di lavoro, già individuati, sono una dozzina. I gruppi Facebook più attivi cinque. Ma c’è di più: gli analisti che già nel 2018 avevano lanciato l’allarme sull’ingerenza della Russia nella vita politica italiana, stanno monitorando un centinaio di profili fake che hanno il compito di twittare, in Italiano, notizie specifiche. L’operazione non è banale. Perché non vengono diffuse notizie chiaramente false. Ma interventi di alcuni opinionisti nelle trasmissioni televisive italiane, approfondimenti con un taglio preciso pubblicati da un paio di blog oltre a video dal fronte: in comune le posizioni filo putiniane. I tweet o i post pubblicati da questi profili sono circa 30 al giorno. Alcuni diventano molto virali, anche perché vengono spammati nei commenti agli articoli che raccontano della guerra pubblicati sui social da Repubblica , Tgcom, Rai e da tutte le pagine dei media che hanno più seguito. E qui, torna la senatrice Granato. I nostri servizi di intelligence hanno notato, già in un’annotazione del 7 marzo scorso, che gran parte di questo materiale, diciamo di provenienza sospetta, venga rilanciato costantemente dalla nostra parlamentare sui suoi canali. «La senatrice – scrivono – appare fortemente coinvolta nella campagna di disinformazione russa, anche se non è chiaro se sia frutto di una scelta consapevole o di una manovra di manipolazione russa ». Oggi il quadro sembra essere più chiaro. Ieri, per dire, nel corso di un video per un canale Telegram da 111mila iscritti, Dentro la Notizia , una raccolta di deliri che spaziano dai vaccini alle scie chimiche, passando per «il progetto genocida pensato nei laboratori di Wuhan e Ucraina », la Granato ha detto che Putin «sta conducendo un’importante battaglia per tutti noi, perché non ha accettato l’agenda globalista di Biden, incluso l’obbligo di sieri sperimentali ». Così, di botto.
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