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La Repubblica Rassegna Stampa
04.03.2022 'L'Ucraina sia il Paese ospite del prossimo Salone del Libro di Torino'
Cronaca di Diego Longhin

Testata: La Repubblica
Data: 04 marzo 2022
Pagina: 7
Autore: Diego Longhin
Titolo: «La mossa di Librolandia: 'L'Ucraina sia il Paese ospite del prossimo Salone del Libro di Torino'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA Torino di oggi, 04/03/2022, a pag. 7, il commento di Diego Longhin dal titolo "La mossa di Librolandia: 'L'Ucraina sia il Paese ospite del prossimo Salone del Libro di Torino' ".

Alcuni appunti (molto personali) sul Salone del Libro | minima&moralia

L'Ucraina sarà il Paese ospite del prossimo Salone del Libro di Torino. La richiesta è stata avanzata dal presidente della Regione, Alberto Cirio, e dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo. «Sarebbe un invito che fa eco al lavoro che da giorni stiamo facendo per aiutare la popolazione ucraina», dicono il presidente della Regione, Alberto Cirio, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. «Da sempre il Salone è un luogo di incontro e di dialogo e, mai come in questo momento storico, crediamo sia importante dare un segnale anche attraverso uno dei nostri Si lavora per creare uno spazio che accolga i messaggi di pace dei visitatori più importanti eventi internazionali», aggiungono i due. La richiesta del sindaco di Torino e del presidente della Regione segue una presa di posizione dell'organizzazione del Salone, in programma al Lingotto dal 19 al 23 maggio, di non invitare rappresentanti legati al governo o a istituzioni russe. «Non saranno però boicottati libri o autori russi, discussioni o lezioni sulla cultura e la letteratura russa, all'interno di un programma ispirato ai temi della pace, del dialogo, dell'amicizia tra i popoli, le arti, le culture», spiega l'organizzazione. Insomma, no alla censura, sì al confronto e al dialogo. E un conto sono le istituzioni che rappresentano il governo e lo Stato guidato da Putin, in conto sono gli autori e gli scrittori.

Le manifestazioni per l'Ucraina nel mondo - Il Post

Così a Torino si evita l'errore fatto a Milano: il Salone ha una posizione diversa rispetto a quella dell'Università Bicocca che ha annullato il corso su Dostoevskij di Paolo Nori, ripristinato in seguito alle polemiche scoppiate sui social. Lo scrittore non sembra però intenzionato a tenere le lezioni. Il direttore Nicola Lagioia sta lavorando al programma dell'edizione del prossimo maggio di Librolandia. E alcune pillole del programma verranno svelate martedì, quando è stata fissata la prima conferenza stampa del Salone. «Il Salone del Libro condanna l'invasione dell'Ucraina e manifesta estrema preoccupazione per lo svolgimento della guerra in atto», si legge nel comunicato. Al Lingotto verrà allestita a sostegno del popolo ucraino la Casa della Pace, in cui oltre a essere ospitate e supportate le tante iniziative umanitarie attivate pro-Ucraina, verranno organizzati incontri pubblici su ciò che sta succedendo e succederà in Ucraina, sul tema della pace e del dialogo tra culture. Troverà posto, inoltre, una piccola libreria a cura di Colti — Consorzio Librerie Torinesi Indipendenti — che ospiterà testi su questi temi e una bibliografia dedicata alla letteratura ucraina, nonché uno spazio in cui i visitatori potranno lasciare il proprio pensiero o messaggio di pace. Il Salone confida «nella possibilità che la diplomazia internazionale trovi al più presto una soluzione per fermare la guerra in atto e porre fine alle atrocità, restituendo al mondo la speranza e un futuro migliore». Non è la prima volta che il Salone compie scelte che creano eco e dibattito e, alle volte, polemiche nel mondo della cultura e della politica. Ultima in ordine di tempo? L'esclusione di Altaforte, casa editrice considerata vicina a Casa Pound e che aveva pubblicato un libro su Salvini, dagli espositori di Librolandia. Oppure la scelta di ospitare Israele o l'Arabia Saudita come Paesi in diverse rassegne della fiera dedicata al mondo dei libri e degli autori.

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