|
| ||
|
||
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 05/01/2022, a pag.16, con il titolo "Il Canada all’Iran: 'Paghi le vittime o sequestriamo le petroliere' " il commento di Alberto Flores d’Arcais.
Alberto Flores D'Arcais Arad Zarei Arad Zarei aveva 17 anni. Era nato a Twickenham, area sud-ovest di Londra famosa per il suo stadio di rugby, da genitori iraniani presto separati. Aveva seguito il padre in Canada, come lui aveva preso la nazionalità canadese e per i compagni della Green Secondary School di Richmond Hill, Ontario, era «il ragazzo più gentile dell’intera scuola». L’8 gennaio 2020 era salito felice sul Boeing 737-800 che dall’Iran — dove aveva passato le vacanze a Shiraz con la madre — lo avrebbe riportato a casa con scalo in Ucraina. Era uno dei 167 passeggeri che (insieme a 9 membri dell’equipaggio) nel giro di decine di minuti sarebbero morti, vittime della vendetta dell’Iran degli ayatollah. Il volo 752 Teheran-Kiev dell’Ukraine International Airlines venne distrutto pochi minuti dopo il decollo, abbattuto da un missile terra-aria “Tor” della Guardia Rivoluzionaria iraniana, forse nella convinzione che l’aereo fosse un caccia dell’Air Force Usa. Il regime iraniano prima tentò di addossare la colpa ai piloti, poi parlò di incidente meccanico, solo l’11 gennaio — due giorni dopo che immagini e dati dell’ intelligence americana avevano provato al mondo intero che l’aereo era stato abbattuto dal missile “Tor” — ammise quello che l’allora presidente Hassan Rouhani definì «errore disastroso ».
L'Iran prepara i missili Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppre cliccare sulla e-mail sottostante rubrica.lettere@repubblica.it |
Condividi sui social network: |
|
Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui |