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La Repubblica Rassegna Stampa
15.10.2021 Radio Radio: antisemitismo e negazionismo
Cronaca a firma L. d'a.

Testata: La Repubblica
Data: 15 ottobre 2021
Pagina: 11
Autore: L. d'a.
Titolo: «L’Agcom contro Radio Radio dopo le frasi sulla Shoah»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 15/10/2021, a pag. 11, con il titolo "L’Agcom contro Radio Radio dopo le frasi sulla Shoah", la cronaca a firma L. d'a.

Radio Radio - Il buongiorno di Mimmo Politanò e Ileana...
Mimmo Politanò

Un’ultima uscita shock sull’Olocausto e Radio Radio finisce nel mirino dell’Agcom. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha aperto un’inchiesta sull’emittente che ospita gli interventi di Enrico Michetti, il candidato del centrodestra alle Comunali di Roma, dopo la tripletta messa a segno sulla Shoah. Il primo affondo porta la firma del tribuno scelto da Giorgia Meloni per tentare di conquistare il Campidoglio e da giorni lo costringe a chiedere scusa alla Comunità ebraica della capitale. In un articolo del 19 febbraio 2020, l’avvocato si chiedeva perché la stessa pietà (mostrata nei confronti degli ebrei, ndr ) non viene rivolta ai morti ammazzati nelle foibe, nei campi profughi, negli eccidi di massa». Pausa e ripresa: «Forse perché non possedevano banche e non appartenevano a lobby capaci di decidere i destini del pianeta». Lunedì, quando quei passaggi sono tornati d’attualità, è stato il direttore di Radio Radio, Ilario Di Giovambattista, a cercare di giustificarli. Poi, mercoledì, è arrivato il terzo affronto.

Elezioni Roma, abbiamo trovato il programma integrale di Enrico Michetti:  eccolo
Enrico Michetti

Per lo speaker Mimmo Politanò, che si presenta come «pioniere delle radio private italiane», i responsabili dell’Olocausto vanno rintracciati tra gli stessi ebrei. Ecco il passaggio che ha smosso l’Agcom: «Gli ebrei sanno chi è stato. Riprendetevi il vostro oro. Ricordatevi le navi che partivano verso l’Argentina piene di ebrei nella terza classe e in prima classe tutti i nazisti. La medesima nave. Tutta questa gente venduta. Andate a massacrarli, prendete quelle famiglie. Fategliela pagare. Come l’avete fatta pagare a Eichmann (uno dei responsabili dell’Olocausto, ndr ) ». E ancora: «Pensiamo a tutti gli olocausti, Lenin era ebreo e ha ucciso moltissima gente». Parole condannate dalla Comunità ebraica di Roma, che già tre volte aveva denunciato l’emittente per contenuti antisemiti. Uscite che inguaiano la chiusura della campagna di Michetti. Nel centrodestra la tensione è alta. Al comitato elettorale ci si appiglia al fatto che «Enrico è solo una voce esterna». Un ospite che sulle frequenze sotto indagine ha definito «igienico» il saluto romano e dispensato lezioni in quantità sull’ascesa al potere di Hitler e le qualità della Wehrmacht. «Radio Radio? Non mollano mai Michetti. Ci fanno perdere voti», dicono nel centrodestra. Il dito è puntato contro Ilario Di Giovambattista, detto pure «Ilario Ilario» per far rima posto è proprio quello. I dati non si guardano o vengono interpretati da chiunque. Come se tutti potessero parlare di tutto. Io questo l’ho contestato perché dei fenomeni fisici parlano gli scienziati, poi ci si può fare un commento sopra ma partendo dai dati. E invece a Radio Radio non è così, parlano molti che non sanno veramente quello che dicono oppure che hanno opinioni del tutto personali ma che, rilanciate dal pulpito di un microfono, vengono prese come veritiere: lo trovo gravissimo, da matita blu». con Radio Radio. Il direttore marca a uomo il tribuno. Mercoledì era alla conferenza con i leader della coalizione e poi negli studi di Porta a Porta per il primo confronto tv di Michetti. Lui dentro, portavoce e politici fuori. La sua emittente, voce dei No Vax e dei No Green Pass, nel frattempo è finita nella bufera. Ieri è arrivata anche la censura del Corecom per la violazione della par condicio. E nel centrodestra ora c’è chi teme il peggio: «Il negazionismo della Shoah ha rilevanza penale. Ci manca solo la procura», Radio Radio intanto commenta così il doppio fascicolo di Agcom e Corecom: «Siamo di fronte a degli equivoci. Chiederemo scusa».

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