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La Repubblica Rassegna Stampa
14.05.2021 Nessuno sconto ai terroristi assassini di Hamas
Cronaca di Sharon Nizza

Testata: La Repubblica
Data: 14 maggio 2021
Pagina: 14
Autore: Sharon Nizza
Titolo: «Israele attacca Gaza. Pioggia di fuoco da aerei e carri armati»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 14/05/2021, a pag. 14, l'articolo di Sharon Nizza dal titolo "Israele attacca Gaza. Pioggia di fuoco da aerei e carri armati".

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Sharon Nizza

Striscia di Gaza, pioggia di razzi di Hamas su Israele: due morti - la  Repubblica

Nella notte l’esercito israeliano ha lanciato un massiccio attacco con forze aeree e di terra nella Striscia di Gaza. Si tratta dei bombardamenti più duri dall’Operazione Margine Protettivo del 2014. L’attacco a tenaglia è partito da Nord e da Sud con un bombardamento da aerei, elicotteri e tank. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Hamas pagherà un prezzo alto per gli i lanci di missili contro la popolazione israeliane e che “l’operazione continuerà per tutto il tempo necessario”. “Agiremo con tutte le nostre forze contro i nemici all’esterno e contro i fuorilegge all’interno per riportare la calma nello Stato di Israele”. Media locali parlavano di famiglie palestinesi stanno scappando dal Nord della Striscia a causa di quello che viene descritto come un vero e proprio diluvio di fuoco. La giornata di ieri, la terza di combattimenti tra Israele e Hamas, è stata segnata da una costante escalation su tre fronti, con la novità a ora di cena quando tre razzi lanciati dal Libano cadono nel Mar Mediterraneo. Non suonano le sirene e la comunicazione è diffusa da un reporter della Tv filo Hezbollah Al Manar, confermata in seguito dall’esercito israeliano. Il corrispondente di Al Jazeera in Libano diffonde una dichiarazione di una fonte di sicurezza libanese secondo cui non c’è Hezbollah dietro, e i razzi sono stati lanciati dal campo profughi palestinese Rashidieh. Ci sarebbero degli arresti da parte delle forze di sicurezza libanesi. Uno sviluppo che potrebbe rimescolare le carte in tavola e che arriva a corollario di una giornata scandita dalle notizie sui due fronti principali: le incessanti sirene che annunciano i lanci di missili da Gaza, sul Negev come su Tel Aviv, si accavallano alle comunicazioni di nuovi bombardamenti sulla Striscia. Il terzo fronte riguarda lo scenario politico. Ieri sera infatti Naftali Bennett annuncia il congelamento dei colloqui con il “campo del cambiamento” guidato da Yair Lapid, e in un clamoroso dietrofront torna a negoziare con Netanyahu per formare un governo di destra.


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Con oltre 1800 missili lanciati sulle città israeliane, il portavoce dell’esercito aveva annunciato di primo mattino che l’esercito sta valutando piani per un possibile ingresso via terra a Gaza. Più tardi, arriva il dispiegamento di alcune unità combattenti al confine con la Striscia e l’arruolamento di 9000 riservisti. Nel corso nella giornata si apprende che parte dei riservisti saranno impiegati per rimpiazzare unità della polizia di frontiera dislocate nelle città stravolte dagli scontri violenti. La mossa è “qualcosa di mezzo tra deterrenza e previdenza”, ci dice il prof Eyal Zisser, mediorientalista e vicerettore dell’Università di Tel Aviv in un Medioriente dalle dinamiche spesso sorprendenti, “dove tutto può succedere”, così come un lancio da Gaza di sei missili sulla capitale nel pieno dei festeggiamenti del “Giorno di Gerusalemme”, l’azione che ha aperto la campagna in corso lunedì. Israele ha sorpreso a sua volta Hamas colpendo da subito duramente la Striscia. In tre giorni, con oltre mille attacchi, ha colpito 750 obiettivi, tra cui 33 tunnel di Hamas, 160 rampe di lancio, la Banca Islamica Centrale. L’esercito ha allertato i residenti palestinesi affinché evacuassero l’area prima degli attacchi. Ma in serata è stato colpito un villaggio a nord della Striscia, con i media locali che hanno parlato di 11 morti, compresa una madre incinta e i suoi 4 figli. Il portavoce dell’esercito comunica che sono stati eliminati 60 operativi delle varie organizzazioni militari. Tra questi, figure chiave di Hamas come Bassem Issa, il comandante della Brigata di Gaza City, Jomaa Tahla, capo dell’unità cyber, e figure altamente qualificate come Nazzem Hatib, capo dell’unità di ingegneria. Ma anche Manelis rimane cauto: il rischio che le parti rimangano invischiate nella spirale delle rappresaglie infinite è alto e nulla può essere escluso.

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