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Riprendiamo dal RIFORMISTA, del 06/09/2025, a pagina 1, l'editoriale di Angelica Calò Livne e Francesco Lucrezi dal titolo "Il processo". In tutto il mondo, da quasi due anni, si sta svolgendo, com’è noto, un gigantesco processo contro una parte del popolo ebraico (spesso tutto quanto), celebrato in tutte le sedi immaginabili. Le condanne sono varie, alcune già applicate, altre di futura esecuzione. Imputati cacciati, banditi, picchiati, uccisi, destinati (là dove stanno tutti insieme) alla completa eliminazione (dal fiume al mare). Si può forse discutere sul fatto se queste condanne siano più o meno appropriate, ma sul fatto che una qualche condanna ci debba essere sembra inutile discutere. Possibile che l’intero mondo stia prendendo una gigantesca cantonata? Ma è la prima volta che ciò succede? Direi proprio di no. Ripercorriamo un po’ di storia. Dopo hanno detto che usavano il sangue dei bambini cristiani per fare il pane azzimo. Molte condanne sono state emanate per questa ragione. Ma poi, qualche secolo dopo, hanno riconosciuto che non era vero. Dopo hanno detto che erano tutti usurai. Poi, molto tempo dopo, hanno riconosciuto che non era vero. Qualcuno sì, tutti no. Dopo hanno detto che erano tutti comunisti rivoluzionari e pericolosi sovversivi. Ma, nello stesso tempo, hanno detto che erano tutti ricchi banchieri capitalisti, affamatori del popolo. Poi si sono accorti che era difficile che fossero tutti entrambe le cose insieme. Hanno riconosciuto che c’era stata un po’ di confusione. Dopo hanno detto che appartenevano tutti a una razza inferiore. Poi, però, gli stati impegnati a ripulire il mondo da questa razza, purtroppo per loro, hanno perso la guerra. E, improvvisamente, come un palloncino che scoppia, le razze, tutte le razze sono scomparse, compresa quella ebraica. Qualche milione di persone è stato condannato a morte per questo, ma pazienza. Ora c’è questo nuovo processo (e questa nuova condanna) per genocidio. Magari avverrà tra qualche secolo, ma avverrà. Per inviare la propria opinione al Riformista, cliccare sulla e-mail sottostante. redazione@ilriformista.it |
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