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Corriere della Sera Sette Rassegna Stampa
17.05.2019 George Soros: le omissioni di Sette, attaccare le sue iniziative non è antisemitismo
Nel ritratto di Maria Elena Zanini scompare il finanziamento alle Ong contro Israele

Testata: Corriere della Sera Sette
Data: 17 maggio 2019
Pagina: 73
Autore: Maria Elena Zanini
Titolo: «Dieci cose da sapere di... George Soros»

Riprendiamo da SETTE di oggi, 17/05/2019, a pag. 73, con il titolo "Dieci cose da sapere di... George Soros", il commento di Maria Elena Zanini.

Criticare la politica di George Soros (che appoggia l'immigrazione indiscriminata e finanzia numerose Ong, (tra cui anche diverse israeliane che mirano alla delegittimazione di Israele stessa) non significa cadere nell'antisemitismo. Criticare invece Soros perché ebreo oppure farlo utilizzando stereotipi antisemiti è un gravissimo errore. E' quindi indispensabile fare questa distinzione per evitare di considerare antisemitismo anche quello che non lo è. Sette omette il finanziamento da parte di Soros alle Ong che hanno un'agenda politica contro Israele. Già, chissà come mai?

Ecco l'articolo:

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George Soros

1 FILOSOFIA Sopravvissuto alla guerra e all'occupazione nazista, nel '47 George Soros emigrò in Inghilterra, anche per sfuggire al nuovo governo filosovietico ungherese. Lì diventa uno studente della London School of Economics. E sviluppa un marcato interesse per la filosofia, a partire da quella del suo insegnante Karl Popper.

 

 

2 PATRIMONIO Al momento il patrimonio di Soros è di 8 miliardi circa. Fino allo scorso anno era stimato attorno ai 25 miliardi, ma dopo la donazione da 18 miliardi alla sua fondazione Open Society (non senza polemiche: venne accusato di voler pagare così meno tasse), il suo patrimonio si è notevolmente ridotto.

3 LE ORIGINI Soros è nato a Budapest in Ungheria il 12 agosto 1930, figlio dell'avvocato Theodoro Schwartz. Nel 1936 la sua famiglia, di origine ebraica anche se non praticante, cambiò il cognome da Schwartz a Soros per il crescente antisemitismo.

4 SPECULATORE Nel settembre del '92, in quello che viene ricordato come il "mercoledì nero" Soros speculò sulla sterlina vendendone allo scoperto un equivalente di circa 10 miliardi di dollari. Ci guadagnò oltre un miliardo. La lira italiana si svalutò: circa il 30% in poco tempo. Sterlina e lira uscirono dallo Sme.

5 FILANTROPIA Soros viene annoverato tra i maggiori filantropi al mondo, secondo solo a Bill Gates. Fin dagli Anni 70 il magnate si è speso per supportare diverse cause umanitarie (nel '92 ha donato 50 milioni di dollari alle Nazioni Unite per gli abitanti di Sarajevo colpiti dalla guerra) in difesa dei diritti umani e per la promozione della democrazia.

6 IL COMPLOTTO Le sue attività filantropiche hanno dato vita a una serie di ipotesi complottistiche secondo cui il suo obiettivo sarebbe imporre una visione unica del mondo fatta di economie capitalistiche, secondo una logica definita «tirannia del politicamente corretto».

7 UNIVERSITÀ Nel 1984 fondò in Ungheria la Central European University. Nel 2017 il premier Viktor Orban (profondamente ostile a Soros) ha minacciato di limitarne l'attività fino a chiuderla. La situazione ancora non è risolta.

8 LE MOGLI Soros è stato sposato tre volte. Dal '60 all'83 con Annaliese Witschak con cui ebbe tre figli. Dall'83 al 2005 con Susan Weber, di venticinque anni più giovane da cui ebbe due figli. Nel 2008, Soros incontra la sua attuale moglie, Tamiko Bolton, di 42 anni più giovane. Dopo cinque anni di fidanzamento decidono di convolare a nozze.

9 LE CRITICHE Il malumore internazionale legato alle attività finanziare e filantropiche di Soros ha trovato terreno fertile anche in Italia. Matteo Salvini lo ha accusato di «manipolare lo spread» e di voler trasformare l'Italia «in un immenso campo profughi» finanziando le Ong. La risposta di Soros: «La smetta di dire falsità».

10 MAN OF THE YEAR Per il Financial Times è stato l'uomo dell'anno 2018. La motivazione? «Soros è l'alfiere riconosciuto della democrazia liberale e della società aperta», idee attaccate sistematicamente dai populisti.

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sette@corriere.it

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