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Riportiamo da SETTE del CORRIERE della SERA di oggi, 17/08/2013, a pag. 16, l'articolo di Antonio Ferrari dal titolo "Quando una Pulce è utile alla pace".
Per maggiori informazioni sulla visita del Barça in Israele e Anp, cliccare sui link sottostanti Ferrari dà un bilancio positivo della 'missione' del Barça, ma non è possibile concordare con la sua opinione. Il calciatore più prezioso dei mondo, che nessuno può comprare dal Barcellona, ha compiuto un mezzo miracolo. Lionel Messi, così piccolo che tutti chiamano "la Pulce", ma così grande da essere il più bravo attaccante dei pianeta, ha tentato l'impresa impossibile: il gol che vale la pace. Messi, che costa la stratosferica cifra di 58o milioni di euro, e che è un fervente cattolico, è sceso umilmente al Muro del pianto di Gerusalemme, con la tippa sul capo, e fra i palestinesi di Betlemme e di Hebron, per condurre, alla guida dei suo quasi invincibile squadrone, l'impresa più ardua: un "Tour della pace" nella regione più tribolata del mondo, dove due popoli, costretti a vivere insieme, non riescono ancora a trovare la via che li allontani per sempre dalla guerra. La diplomazia internazionale tenta invano da un nugolo di decenni di comporre il conflitto, e proprio in questi giorni il presidente Barack Obama e Il segretario di Stato Kerry stanno tentando di rilanciare il negoziato. Il Barcellona e il suo asso indiscusso hanno impiegato pochi minuti per costruire un'identica atmosfera di contagioso entusiasmo in Palestina e in Israele. Migliaia di ragazzi, cresciuti in un clima di violenza, hanno potuto vedere, toccare, dribblare, oltre a Messi, anche Cavi, Inlesta, Piqué. E portare con sé l'esaltante ricordo di una giornata indimenticabile. Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen era emozionato come un ragazzino mentre stringeva la mano al campione. Esattamente come il presidente israeliano Shimon Peres, che si è persino esibito in un passaggio smarcante. Il premier Netaniahu, che non voleva essere da meno, è sceso addirittura in campo per giocare. Per inviare la propria opinione a Sette, cliccare sull'e-mail sottostante sette@corriere.it |
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