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Ladri di terre? La strage a Neve Yaakov e l’ipocrisia delle Nazioni Unite Analisi di David K. Rees (da Israele.net)
La strage è avvenuta a Neve Yaakov, un quartiere in gran parte abitato da ebrei osservanti che Israele ha incluso nei confini municipali di Gerusalemme dopo la guerra del 1967. In origine, quei terreni erano stati acquistati da un movimento di ebrei americani che nel 1924, durante il periodo del Mandato Britannico, vi aveva creato un villaggio.
Quando. nel 1948, all’avanzare della Legione Araba giordana, gli ebrei del quartiere dovettero fuggire, il villaggio cadde sotto occupazione giordano “etnicamente ripulito” da ogni presenza ebraica. L’invasione subìta allora da Israele ad opera della Legione Araba, che varcò e violò un confine internazionalmente riconosciuto (il fiume Giordano), è fattualmente e moralmente indistinguibile dalla recente invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin. Oggi, gli avversari di Israele sostengono che quando lo stato ebraico riconquistò quelle terre, difendendosi da un’ulteriore attacco giordano nella guerra del 1967, esso “rubò” terre arabe. Ma quelle terre era state acquistate e abitate da ebrei, per cui erano stati gli arabi a “rubare” terra ebraica, e non il contrario. Come spesso accade, la reazione delle Nazioni Unite è stata ipocrita. Il Segretario generale, António Guterres, ha fermamente condannato l’attentato terroristico di venerdì scorso, esortando alla pace entrambe le parti. Ma le stesse Nazioni Unite hanno una dose di responsabilità per quella strage, avvenuta in un quartiere che si trova vicino al campo palestinese di Shuafat, gestito dall’Unrwa, l’agenzia Onu per i profughi palestinesi. (Da notare che nel “campo profughi” gestito dall’Unrwa non c’è nemmeno un profugo visto che si tratta di palestinesi che vivono in Palestina, e per lo più lontani discendenti di quelli sfollati 75 anni fa da qualche villaggio vicino ndr) Nelle sue scuole, l’Unrwa insegna a generazioni di palestinesi che hanno un “diritto al ritorno” (cioè a insediarsi dentro Israele e distruggere lo stato ebraico). I libri di testo che utilizza sono pieni di contenuti di odio verso ebrei e israeliani, di istigazione alla violenza e di esaltazione del terrorismo. A Gaza, l’Unrwa è controllata di fatto da Hamas. Data la crescita di Hamas in Cisgiordania, sembra probabile che anche l’Unrwa in Cisgiordania e a Shuafat finirà sotto il suo controllo. Di recente l’Unrwa, invocando ristrettezze finanziarie, ha chiesto alle Nazioni Unite 1,6 miliardi di dollari per continuare le sue attività. Ma l’Unrwa – che serve solo i palestinesi, mentre tutti gli altri profughi del mondo sono servito dall’UNHCR (l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati) – è cresciuta in maniera esponenziale da quando venne istituita dall’Onu nel 1950. Quando l’Unrwa iniziò a operare, il numero di profughi arabi registrati dall’agenzia era di 750.000. Poiché l’Unrwa serve non solo gli arabi sfollati durante la guerra del 1948 ma anche tutti i loro discendenti, ora serve 5,9 milioni di palestinesi. Condannare il terrorismo e allo stesso tempo finanziare un’agenzia votata a perpetuare ed esasperare il dramma dei profughi appare davvero come il colmo dell’ipocrisia. (Da: Times of Israel, 28.1.23)
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