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Italia Oggi Rassegna Stampa
03.06.2022 Periscopio 03/06/2022
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 03 giugno 2022
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 03/06/2022»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 03/06/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Perché Kirill I sostiene l'invasione di Putin - Il Post
Vladimir Putin con Kirill


[Bucha? Mariupol?] I russi potrebbero essere capaci di stragi simili. Allo stesso tempo, però, anche gli ucraini potrebbero aver messo in piedi una messinscena. Toni Capuozzo, iltempo.it.

Quando le truppe del duca d’Orléans assediarono Saragozza, il clero della città convinse la popolazione che quelle truppe erano illusioni dovute a un sortilegio. Voltaire, Il secolo di Luigi XIV.

Problema: i russi stanno comprando un mare di copie di 1984 di Orwell in quanto spinti dal desiderio di capire meglio gli ingranaggi di uno stato totalitario? Risposta [di Maria Zakharova, portavoce del governo russo]: la propaganda occidentale, incapace di rendersi conto di una verità evidente, [ignora] che 1984 è un libro che denuncia l’illiberalismo delle cosiddette società liberali. Una spiegazione al boom di acquisti la si può ritrovare nel desiderio dei russi di capire chi l’esercito russo sta magnificamente combattendo e che cosa nasconde quell’Occidente osceno che trasforma i suoi cittadini in persone [minacciate] dalla censura di massa. Claudio Cerasa, il Foglio.

Insieme all’indolenza degli orientali, il popolo russo possiede il sentimento delle arti, il che equivale a dire che la natura insufflò in questi uomini il bisogno della libertà. E invece i loro padroni ne fanno strumenti d’oppressione. Astolphe de Custine, Lettere dalla Russia.

I nazisti in Russia arrivarono col programma di appropriarsi il suo territorio («Lebensraum«, spazio vitale) e di sterminare o ridurre in schiavitù la popolazione. I russi lo hanno forse dimenticato? Certo che no. E gli ucraini hanno forse dimenticato «Holodomor», la morte per fame provocata da Stalin? E ora dimenticheranno le distruzioni, gli stupri e i massacri indiscriminati dei russi attuali, degni successori dell’Armata Rossa in Polonia e Germania? Gianni Pardo, Italia Oggi.

In Europa la guerra ucraina ha definitivamente certificato la fine dell’assetto e degli equilibri sorti con la disgregazione dell’Unione Sovietica nel 1991 e successivamente indeboliti, una picconata alla volta, dall’aggressione russa in Georgia (2008) e poi in Crimea e Donbass (2014). Forse un giorno si affermerà un nuovo sistema di sicurezza europeo condiviso e garantito dalle grandi potenze. Ma ci vorrà tempo e, probabilmente, anche un cambiamento, al momento non ipotizzabile, poco plausibile, nel sistema di potere vigente in Russia. Fino ad allora si dovrà convivere in Europa con lo spettro e il rischio di nuovi e più allargati conflitti. Angelo Panebianco, Corsera.

Il bolscevismo è solo una variante dell’americanismo. Martin Heidegger (Siegmund Ginzberg, il Foglio).

Per Martin Heidegger l’Europa era stretta «nella grande tenaglia tra Russia e America», fra il totalitarismo sovietico da un lato e il regime monopolista dall’altro, accomunati dal fatto di esprimere «lo stesso triste correre della tecnica scatenata». Per Carl Schmitt, i nuovi «padroni del mondo», quegli Stati Uniti che erano riusciti attraverso la «talassocrazia» (il potere sul mare) a imporsi sulle potenze di terra europee, sarebbero riusciti a trasformare l’hostis, il nemico, in un criminale, al fine di eliminarlo. Lanfranco Caminiti, il Dubbio.

I Romani: «...prima fuggiaschi senza patria né parenti, si sono costituiti in Stato per la distruzione del mondo » (lettera di Mitridate ad Arsace, in Sallust., Hist., fr. 69). Ma è l’esattissima immagine dei bolscevichi di Lenin: sradicati, conquistatori, distruttori del mondo. Guido Ceronetti, Pensieri del tè.

Elon Musk […] è un uomo ossessionato da un problema molto particolare: salvare l’umanità dalle catastrofi. Le catastrofi ambientali, come la crisi climatica. Le catastrofi tecnologiche, come la rivolta delle intelligenze artificiali. Le catastrofi imprevedibili, come l’arrivo di un asteroide. Le catastrofi sociopolitiche, come l’eliminazione della libertà d’espressione. Tutti problemi che si possono risolvere dando vita a qualche industria che «aumenti le possibilità di andare incontro a un futuro positivo». Wired.it

Giuseppe Conte sembra pronto a presentare in Parlamento un aut aut per portare il M5s fuori dall’esecutivo. Casus belli? Il prossimo voto sulle armi. Tra i nemici del grillismo, con un pizzico di cinica gioia, ne è convinto anche Matteo Renzi: «Il 21 giugno non prendete impegni. È il giorno in cui i grillini tenteranno l’assalto contro Draghi in Senato. Sarà l’inizio di un lungo inverno per Conte & company». Il Foglio.

Il 1° marzo Matteo Salvini ha incontrato in gran segreto l’ambasciatore russo in Italia, Sergej Razov, insieme al misterioso Antonio Capuano, un ex deputato di Forza Italia diventato negli ultimi mesi una sorta di superconsulente di Salvini per la politica estera. Il rendez-vous è avvenuto di sera, presso l’ambasciata a Roma, dove Razov ha organizzato una cena per il capo della Lega. L’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo era iniziata solo una settimana prima, e intorno al tavolo – risulta a Domani – erano seduti Salvini, Capuano, Razov e il suo consigliere e traduttore. Palazzo Chigi: «Fosse vera la notizia, sarebbe gravissimo». Emiliano Fittipaldi, Domani.

Elio Vito, membro del Copasir, ha presentato un’interrogazione a Draghi e a Di Maio per sapere se fossero informati degli incontri di Salvini e Capuano con ambasciate straniere, che per il deputato di Forza Italia «possono compromettere la nostra sicurezza nazionale». Dal Pd chiedono a Salvini di chiarire le ragioni di una «iniziativa ambigua e sbagliata sotto il profilo diplomatico, istituzionale e politico». I Radicali italiani vogliono invece che sia il premier a convocare con urgenza Salvini perché la sua iniziativa «rappresenta la prova che l’Italia è il ventre molle della Ue, in cui gli uomini di Putin possono trovare complicità, connivenze, alleanze». Linkiesta.it.

Chi dice che l'inferno è nell'aldilà conosce male l'aldiqua. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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