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Italia Oggi Rassegna Stampa
08.12.2021 Gli ebrei degni di rispetto solo quando sono vittime dei nazisti
Commento di Andrea Molle

Testata: Italia Oggi
Data: 08 dicembre 2021
Pagina: 2
Autore: Andrea Molle
Titolo: «Gli ebrei degni di rispetto solo quando sono vittime dei nazisti»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 08/12/2021, a pag.2, con il titolo "Gli ebrei degni di rispetto solo quando sono vittime dei nazisti", il commento di Andrea Molle.

A Gaza noi di Hamas non ci siamo arresi. E abbiamo dimostrato che Israele  non è impenetrabile
Un terrorista di Hamas

Torno ancora una volta sul tema dell'antisemitismo, questa volta per commentare una notizia che proviene dal mondo apparentemente innocuo dei videogiochi. In questo caso voglio parlare di un gioco molto particolare che sarà disponibile sulla nota piattaforma Steam a partire da dicembre 2021: "I cavalieri della moschea di al-Aqsa". Si tratta di un prodotto in cui il giocatore impersonifica, senza troppi giri di parole, un terrorista il cui compito è quello di ammazzare il maggior numero possibile di soldati delle forze di difesa israeliane e morire onorevolmente da martire per la gloria di Allah. Come è lecito aspettarsi, diverse associazioni si sono unite al governo di Tel Aviv in protesta, bollando il gioco come antisemita. La pronta risposta dell'autore, figlio di un militante di Al Fatah immigrato in Brasile, è da manuale del moderno antisemitismo politicamente corretto, e cioè che il gioco non è contro il popolo ebraico ma solo (SIC!) contro Israele. Come spesso si sente dire soprattutto a sinistra, anche ragionevolmente, criticare Israele non è sempre antisemita. Ma sembra che ormai si sia raggiunto un paradosso: basta vestire l'antisemitismo con i panni della critica politica per renderlo sempre e comunque accettabile. E guai a protestare! La colpevolizzazione della vittima la fa da padrone. In questo caso poi, più che di critica alla politica israeliana, della quale non si intravvede nemmeno l'ombra, si parla di incitamento alla violenza, benché virtuale. E la presunzione che il videogioco non sia antisemita è basata sul fatto che nelle missioni, forse in attesa di un'espansione a pagamento, non si ammazzano donne e bambini. Poco importa all'autore e a chi ancora lo difende che i militari delle forze di difesa israeliane siano ragazzi e ragazze (la misoginia dell'informatico brasiliano qui abbonda) di leva che compiono solo il loro dovere di cittadini dello stato ebraico. Per lui è una battaglia personale e non cambierà certo idea. Spero solo che questa orrenda vicenda faccia finalmente svegliare gli ancora troppi fanatici del terrorismo di Hamas e Co, le scimmie urlanti del BDS (il movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele). La loro non è mai stata una battaglia politica a favore delle anche legittime necessità del popolo palestinese, ma puro e semplice odio verso gli ebrei. Li tollerano solo quando sono le vittime amarcord della tragedia nazista. Ma la triste verità è che isolare e stigmatizzare Israele non fa che allontanare la speranza di una pace equa tra i due popoli che abitano la terra di Abramo.

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