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Corriere della Sera Rassegna Stampa
20.11.2022 'Cedere territori non ci porterà a nessuna vera pace'
Intervista di Lorenzo Cremonesi a Mykhailo Podolyak

Testata: Corriere della Sera
Data: 20 novembre 2022
Pagina: 15
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «'Cedere territori non ci porterà a nessuna vera pace'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 20/11/2022, a pag.15, con il titolo 'Cedere territori non ci porterà a nessuna vera pace' l'intervista di Lorenzo Cremonesi.

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Lorenzo Cremonesi

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L’Ucraina è pronta a cedere terra in cambio della pace, o a iniziare a negoziare mentre ancora i russi occupano il suo territorio? «Sfortunatamente gli ucraini hanno già sperimentato sulla loro pelle il principio dello scambio del territorio in cambio della pace. Nel 2014 i mediatori europei, privi di qualsiasi comprensione dell’essenza della Russia contemporanea, proprio questo ci avevano proposto. La guerra odierna è anche il frutto catastrofico di quell’errore fatale. Ciò per il fatto che il regime di Mosca guarda al diritto internazionale e ai compromessi come segni di grande debolezza. Dunque, anche oggi la mossa di cedere territori non condurrà ad alcuna vera pace, bensì garantirà un’ulteriore escalation del conflitto», ci dice Mykhailo Podolyak, tra i massimi consiglieri del presidente Volodymyr Zelensky.

Ukraine presidential adviser: too soon to talk of Russian withdrawal from  Kherson | Reuters
Mykhailo Podolyak

Gli Stati Uniti non stanno spingendo verso un negoziato con Putin? Per esempio, consigliando di congelare lo status della Crimea? «Congelare certe questioni aperte, compreso la Crimea, è impossibile, perché la logica della guerra offre altre soluzioni. E voglio aggiungere che i nostri partner, anche gli americani, credono sinceramente che soltanto l’Ucraina debba determinare l’agenda del negoziato. Ovvio che non esercitano pressioni, mentre sia noi che Washington siamo consapevoli che dalla Russia non giunge alcuna concreta proposta di trattativa».

Quali sono le vostre condizioni per negoziare? «È necessario che cessino i bombardamenti con missili da crociera contro le città e il sistema energetico ed è anche indispensabile il ritiro incondizionato delle truppe russe. Putin deve riconoscere che ci sta facendo la guerra, solo allora potremo avviare il processo per terminarla. Poi tratteremo il fatto che la Russia deve riconoscere i danni che ci ha inflitto, oltre ai crimini contro la nostra popolazione. Mosca deve riconoscere il nostro diritto imprescindibile di Stato sovrano. Abbiamo la necessità che le élite politiche europee abbandonino la convinzione illusoria per cui la Russia va rispettata in quanto pericolosa. È un errore: la Russia deve perdere questa guerra, la sconfitta le provocherà mutamenti interni, utili per la sicurezza europea».

La richiesta «Mosca deve riconoscere il nostro diritto imprescindibile di Stato sovrano»

Come rispondete alle accuse russe di avere ucciso una decina di soldati che si arrendevano nel Donbass? «Tutto è abbastanza chiaro. Questi i fatti: i nostri militari avevano accerchiato un gruppo di nemici in un rifugio, fu intimato loro di arrendersi e venne piazzato un punto di fuoco di fronte all’uscita. Alcuni di loro cominciarono ad alzare le mani, ma almeno uno aprì il fuoco contro i nostri, i quali hanno subito risposto. Lo scambio di colpi ha causato la morte dei russi. Vorrei dire, non credete mai a quello che dicono a Mosca».

E come mai non vi fidate delle versioni dei vostri partner americani e polacchi sulla vicenda del missile caduto in territorio polacco? «Non abbiamo sfiducia verso i nostri alleati. Inizialmente abbiamo valutato l’incidente sulla base dei nostri dati militari, non va dimenticato che i russi avevano sparato oltre 100 missili quel giorno. Ma teniamo un approccio obbiettivo e abbiamo proposto che nostri commissari partecipino all’inchiesta, accetteremo ogni responso. All’origine ci sono gli attacchi russi».

Come vede una mediazione del Papa? «Siamo aperti a qualsiasi mediazione. Però il mediatore deve capire le vere cause della guerra e che la Russia intende annientare l’Ucraina».

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