Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

Corriere della Sera Rassegna Stampa
06.10.2022 Iran 2: Attrici contro i mullah
La protesta dilaga anche sui social

Testata: Corriere della Sera
Data: 06 ottobre 2022
Pagina: 16
Autore: la redazione del Corriere della Sera
Titolo: «Binoche, Huppert e le altre. Taglio dei capelli sui social: 'Iraniane, non siete sole'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 06/10/2022, a pag.16, la cronaca "Binoche, Huppert e le altre. Taglio dei capelli sui social: 'Iraniane, non siete sole' ".

Iran: Teen protester Nika Shakarami's body stolen, sources say - BBC News
Nika Shakarami

La prima è Juliette Binoche: «for freedom», per la libertà, dice, prima di tagliarsi una ciocca di capelli. Seguono le immagini di Marion Cotillard, Isabelle Huppert, Charlotte Gainsbourg, Julie Gayet, Jane Birkin, Charlotte Rampling e una cinquantina di altre attrici e cantanti che hanno deciso di lanciare su Instagram la campagna #HairForFreedom in solidarietà con le donne iraniane. Iniziativa simile anche in Italia: dopo l’appello lanciato mercoledì dal programma Mediaset «Le Iene», si sono tagliate una ciocca di capelli — pubblicando il video con l’hashtag #IeneDonnaVitaLibertà — la conduttrice Belen, e poi Claudia Gerini e Rocio Munoz Morales, Costanza Caracciolo, Bianca Atzei e Laura Torrisi. «I morti si contano già a decine, tra loro anche bambini. Gli arresti non fanno che aumentare il numero di prigionieri già detenuti in totale illegalità e troppo spesso torturati. Abbiamo deciso di rispondere all’appello tagliando, anche noi, qualcuno dei nostri ciuffi», si legge nel testo di accompagnamento delle attrici francesi. Il video pubblicato su Instagram ha in sottofondo Bella ciao, nella versione della cantante iraniana Gandom, diventata l’inno della rivolta. L’autrice di fumetti e regista Marjane Satrapi, da anni a Parigi ma nata e cresciuta in Iran, ha offerto il disegno di una donna che mostra i capelli tagliati. In Iran la protesta delle donne e di molti uomini che si sono schierati con loro sfidando il regime islamista di Teheran è cominciata dopo che Mahsa Amini, 22 anni, il 13 settembre scorso è stata arrestata dalla polizia perché portava il velo «in modo improprio». La ragazza è stata picchiata ed è poi morta dopo alcuni giorni di coma. Secondo l’ong Iran Human Rights, basata a Oslo, sono 92 le persone uccise nei tumulti in Iran a partire dal 16 settembre. «Le donne iraniane hanno bisogno di sapere che non sono sole, il silenzio può essere la peggiore delle violenze», dice l’attrice e produttrice Julie Gayet, moglie dell’ex presidente della Repubblica francese François Hollande. Poche ore dopo la diffusione del video, l’esempio delle attrici è stato imitato al Parlamento europeo da Abir Al-Sahlani, deputata svedese del gruppo Renew (liberali e centristi), che ha concluso l’intervento tagliandosi una ciocca di capelli e gridando in inglese «donne, vita, libertà». In Italia l’iniziativa cerca di portare aiuto anche ad Alessia Piperno, la ragazza italiana arrestata a Teheran il 28 settembre e tuttora detenuta. Sui social media francesi e italiani non mancano le critiche: c’è chi sottolinea i pochi millimetri di capelli tagliati, e chi ironizza sul fatto che il regime teocratico al potere dal 1979 non ammorbidirà certo la sua repressione in seguito agli appelli di Angelina Jolie in America o di Juliette Binoche o Claudia Gerini in Europa. Il punto però non è fare pressione sul governo di Teheran ma dare un po’ di sostegno alle teenager e alle altre donne iraniane, mentre i governi occidentali sembrano osservare una grande cautela: il presidente francese Emmanuel Macron, che il 20 settembre a New York ha anche incontrato il suo omologo iraniano Ebrahim Raïssi, non ha ancora condannato la repressione in corso.

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui