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Corriere della Sera Rassegna Stampa
08.09.2022 Fatih Birol (Aiea): 'Lo zar sta perdendo la guerra dell’energia'
Intervista di Francesca Basso

Testata: Corriere della Sera
Data: 08 settembre 2022
Pagina: 4
Autore: Francesca Basso
Titolo: «'Lo zar sta perdendo la guerra dell’energia. Adesso più nucleare'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 08/09/2022, a pag.4 con il titolo 'Lo zar sta perdendo la guerra dell’energia. Adesso più nucleare' l'intervista di Francesca Basso.

Q&A with International Energy Agency's Fatih Birol | IAEA
Fatih Birol

«La Russia ha perso credibilità come fornitore affidabile e perderà la sua posizione nei mercati energetici globali». Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia, non usa mezzi termini. Mosca continua a minacciare l’Ue sul gas. Si arriverà a un punto di non ritorno? «Due mesi fa avevo accennato al fatto che i Paesi europei avrebbero dovuto preparare dei piani per essere pronti nel caso in cui i flussi di gas russo verso l’Europa si fossero interrotti. Se la Russia continua a fornire una certa quantità di gas sarà una bella sorpresa ma credo che dovremmo essere realistici e fare dei piani sulla base di zero gas».

La Russia è in vantaggio? «La Russia era una delle pietre miliari del sistema energetico globale per petrolio, gas e uranio. Ma dopo l’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio scorso, credo che sarà uno dei principali perdenti. Per quanto riguarda il gas, Mosca sta perdendo il mercato più grande e redditizio e le sarà impossibile sostituire l’Europa con i Paesi asiatici: la costruzione di oleodotti o terminali per il Gnl richiede anni. Quanto al petrolio, continuerà ad esportarlo con molte difficoltà, compresa la vendita a prezzi molto più bassi di quelli di mercato. E, cosa ancora più importante, nei prossimi anni dovrà aumentare la produzione di petrolio e gas da giacimenti geologicamente complessi. Avrà bisogno di tecnologia internazionale e con l’attuale regime sanzionatorio sarà impossibile avere accesso a quella tecnologia, competenze e capitali».

 L’Ue ha fatto tutto il necessario per l’inverno? «Penso che l’Europa stia facendo molti sforzi per trovare alternative al gas russo. Sta diversificando gli approvvigionamenti. I Paesi Ue hanno anche annunciato programmi per risparmiare il gas e usare al meglio combustibili alternativi come il carbone per un breve periodo di tempo, le energie rinnovabili e il nucleare. Il 24 febbraio la Russia ha invaso l’Ucraina, e il primo marzo l’Iea ha annunciato un piano in 10 punti che l’Europa avrebbe potuto attuare per prepararsi all’inverno. I Paesi Ue non hanno iniziato subito, ora stanno adottando le misure ma avrei voluto che lo avessero fatto prima perché saremmo stati ancora più pronti di adesso. Spero che l’inverno non sia lungo e rigido».

Italia e Germania sono i Paesi più dipendenti dal gas. Dovrebbero fare un razionamento più forte? «Penso che dipenda dagli accordi con gli esportatori. Ma in entrambi i Paesi i governi stanno adottando misure per affrontare la questione. Come ho detto un paio di mesi fa, il razionamento è sul tavolo e l’importante è farlo senza avere un impatto devastante sull’economia».

 Il tetto al prezzo del gas è la soluzione giusta per abbassare i prezzi e quale cifra? «Sarà discusso dai governi ma di sicuro il prezzo attuale non è il migliore. Dobbiamo trovare il giusto importo, in modo che i bilanci dei Paesi non vengano appesantiti».

Il tetto al prezzo dell’elettricità prodotta non con il gas frena la transizione verde? «È una misura temporanea per aiutare la parte più vulnerabile della popolazione. La soluzione strutturale è cercare di aumentare la quota di fonti domestiche come il solare e di diversificare le importazioni di gas. Molti Paesi in Europa e nel mondo stanno assistendo a un ritorno del nucleare. Nei prossimi anni vedremo un’aumento della quota di mercato e sarà una buona notizia per la sicurezza energetica e per la lotta al cambiamento climatico».

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