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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.08.2022 Contrattacco ucraino in Crimea
Cronaca di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 agosto 2022
Pagina: 10
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «Nuovo attacco degli ucraini in Crimea. Mosca ribadisce: non useremo l’atomica»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 17/08/2022, a pag.10, con il titolo "Nuovo attacco degli ucraini in Crimea. Mosca ribadisce: non useremo l’atomica" la cronaca di Lorenzo Cremonesi.

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Lorenzo Cremonesi

Ukraine war: What might tip the balance? - BBC News

Il nuovo successo ieri di un blitz ucraino contro le installazioni militari russe nella Penisola di Crimea torna a mettere impietosamente a fuoco il grave stato di impreparazione dell’esercito di Mosca e le difficoltà dei suoi comandi a porvi prontamente rimedio. Ieri una serie di gravi esplosioni ha minacciato ancora una volta le installazioni russe in una regione che sino a poco fa consideravano assolutamente sicura.

Lo Zar
A Mosca è possibile che altri generali saranno licenziati. Ma il conflitto offre evoluzioni inaspettate: tanto che è lecito supporre che se Vladimir Putin sei mesi fa avesse saputo che i suoi uomini sarebbero rimasti impantanati in una complicata guerra di posizione, col rischio addirittura di pregiudicare la sua rapida occupazione manu militari della Crimea di otto anni fa, probabilmente il 24 febbraio non avrebbe mai dato ordine di lanciare l’attacco verso Kiev. Ieri attorno alle tre di notte locali una serie di forti esplosioni ha scosso la steppa della Crimea settentrionale. Le stesse autorità filorusse locali hanno poi ammesso che si tratta di un atto di «sabotaggio» per colpire un deposito di munizioni «temporaneo» presso il villaggio di Mayskoye e parte della base aerea di Gvardeyskoye, come conferma anche il sito del giornale russo Kommersant. È questa la seconda base aerea russa in Crimea presa di mira dalle forze ucraine negli ultimi giorni. Una settimana fa una serie di potenti deflagrazioni aveva investito quella di Saky, più a sud. Le foto satellitari avevano mostrato poi danni ingenti, tra cui la distruzione di almeno otto aerei militari e alcuni elicotteri. Fonti ucraine avevano accennato ad una sessantina tra piloti e meccanici russi morti, oltre a un centinaio feriti. Ma la novità delle ultime ore è che adesso Mosca conferma che si tratta di un attacco ucraino, ammettendo implicitamente il successo avversario. Ci sarebbero almeno due feriti, oltre 3.000 civili sarebbero stati evacuati. E intanto i dirigenti dello Fsb, l’onnipotente servizio d’informazioni russo, accenna alla crescita delle attività di forze speciali ucraine dietro le linee e persino nel profondo del territorio russo. Nell’ultimo mese si sarebbero verificati diversi attacchi alle linee ferroviarie in Russia e ad altre infrastrutture: per esempio sei piloni dell’alta tensione fatti saltare in aria dai partigiani ucraini. È la riprova che le forze armate ucraine stanno riprendendo l’iniziativa sul modello della guerriglia condotta nella prima fase del conflitto attorno a Kiev da piccoli gruppi ben armati e connessi via satellitare, capaci di utilizzare droni adattati sia per spiare il nemico che per venire lanciati come «kamikaze».

 L’obiettivo
La conseguenza più immediata è che si rafforza il desiderio ucraino di riconquistare tutti i territori persi nel 2014. Così, la Crimea diventa un obbiettivo legittimo. «La Crimea occupata dai russi si sta trasformando in un arsenale di esplosioni che mette in serio rischio le vite dei ladri invasori», scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere militare del presidente Zelensky. Secondo gli osservatori militari britannici, anche le basi della flotta russa nel Mar Nero ormai sono molto meno sicure. Intanto, continua il braccio di ferro sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia minacciata dai combattimenti. Il ministro degli Difesa russo, Sergei Shoigu, nega vi sia alcuna intenzione di usare «armi atomiche tattiche» e si dice pronto a facilitare la visita degli osservatori Onu all’impianto, purché gestita interamente da Mosca. Gli ucraini intendono invece impedire che la visita possa apparire come una legittimazione all’occupazione russa.

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