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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.01.2022 Israele: scopeta rete di spie iraniane
Commento di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 gennaio 2022
Pagina: 15
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Una rete iraniana reclutata online: Israele 'sgomina' le spie-casalinghe»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 14/01/2022, a pag.15, con il titolo "Una rete iraniana reclutata online: Israele 'sgomina' le spie-casalinghe" il commento di Davide Frattini.

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Davide Frattini

Israeli Security agency arrests 5 Iranian Jewish spies - P.M. News
Rambod Namdar

La missione affidata alla fisioterapista era quella di chiedere alla parlamentare Keti Shitrit di lasciarsi fotografare durante il trattamento. A una delle sue tre «complici» — come le definiscono gli agenti dei servizi segreti israeliani — è stato chiesto di provare a ottenere un ruolo da comparsa durante le riprese della serie televisiva «Teheran». A un'altra di disegnare la struttura del palazzo del Comune a Beit Shemesh, nel Nord del Paese, o di recuperare notizie sulle unità dell'esercito. Il fatto che le donne adesso arrestate — più il marito di una di loro — non fossero in grado di ottenere informazioni, tantomeno riservate, non avrebbe scoraggiato il loro manovratore che si è presentato via Facebook come un ebreo iraniano. E i sospetti sull'uomo non hanno fermato le improbabili spie interne — originarie dell'Iran — dal cercare di accontentarlo, forse abbindolate dai regali e dalle piccole somme ricevute in cambio degli sforzi. Gli analisti considerano la vicenda una semi-farsa, i giornali scrivono di «congiura delle casalinghe».

Preoccupato è il premier Naftali Bennett che invita «i cittadini a stare all'erta e a diffidare dei tentativi di creare polarizzazione nella società e minare la stabilità politica». Gli 007 dello Shin Bet non dicono se questioni di sicurezza siano state davvero rivelate, vogliono usare gli arresti anche come deterrente: «Queste persone hanno commesso azioni gravi e hanno messo se stesse, le loro famiglie e gli israeliani in pericolo». In un caso, Rambod Namdar — come si sarebbe fatto chiamare l'agente iraniano — ha cercato di convincere il figlio di una delle donne a farsi arruolare nelle squadre di intelligence dell'esercito. La fisioterapista avrebbe chiesto a Shitrit, deputata del Likud, il partito guidato dall'ex premier Benjamin Netanyahu, di aiutarla a trasferire il ragazzo nell'unità 8200, celebre per le incursioni informatiche contro l'Iran. L'agente ha pubblicato una foto sul profilo Facebook — appare giovane, gli occhiali con le lenti colorate, la barba rada — non si è però mai fatto vedere in video dalle donne sostenendo che il suo cellulare fosse rotto. «Questa vicenda alla ispettore Clouseau — commenta il quotidiano Haaretz — prova che gli iraniani non siano per ora riusciti ad arruolare informatori di alto livello e allo stesso tempo dimostra che stanno allargando il più possibile la rete per pescare pesci e informazioni anche piccoli». Durante la campagna elettorale del maggio 2019 il telefono di Benny Gantz, adesso ministro della Difesa, era stato infiltrato dagli hacker iraniani, che non avrebbero avuto accesso a informazioni relative ai quattro anni in cui il leader di Blu Bianco è stato capo di Stato Maggiore. Le operazioni cyber sono un altro fronte dello scontro tra Israele e gli ayatollah: nei mesi scorsi Teheran ha accusato gli israeliani dell'attacco che ha fatto saltare 4.300 stazioni di benzina, l'intervento ha danneggiato il circuito per le carte elettroniche emesse come buoni dal regime causando caos nelle strade.

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