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Corriere della Sera Rassegna Stampa
22.11.2021 Hamas semina morte a Gerusalemme. Censura di Stampa e Fatto Quotidiano
Commento di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 22 novembre 2021
Pagina: 17
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Hamas semina morte a Gerusalemme»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 22/11/2021, a pag.17, con il titolo "Hamas semina morte a Gerusalemme" la cronaca di Davide Frattini.

La maggior parte dei quotidiani oggi in edicola pubblica cronache sull'attentato di ieri a Gerusalemme (in home page su IC l'analisi di Fiamma Nirenstein). Neanche una riga invece su Stampa e Fatto Quotidiano: una menzogna omissiva che dice molto della linea dei due giornali.

Ecco l'articolo:

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Davide Frattini

Hamas gunman kills Israeli in Jerusalem's Old City – The Australian Jewish  News

La palandrana tradizionale lunga e nera, il capo coperto: un religioso nella città delle religioni, un abito per confondersi tra i fedeli ebrei che stavano lasciando Il Muro del Pianto. Fadi Abu Shkhaidem ha sparato sui passanti, ha ucciso il giovane sudafricano Eliyahu Kaye — che in Israele era immigrato per arruolarsi nell'esercito, ci era rimasto da civile — e ferito altre quattro persone, una è grave. E' stato ammazzato dalla polizia che pattuglia le stradine della Città Vecchia. L'agguato e lo scontro a fuoco sono durati poco meno di 40 secondi e «per fortuna le vie erano quasi vuote — commentano gli investigatori — altrimenti sarebbe stata una strage». Adesso il governo guidato da Naftali Bennett deve affrontare gli attacchi di questi giorni, non ancora un'ondata, di sicuro una sequenza: la settimana scorsa a Gerusalemme (due poliziotti accoltellati, l'assalitore palestinese ucciso), ieri mattina a Jaffa — fa parte del comune di Tel Aviv — un altro agguato con il pugnale che all'inizio gli agenti avevano considerato un tentativo di rapina. Fadi veniva dal campo rifugiati di Shuafat nella parte araba della metropoli, insegnava religione in un liceo, sosteneva l'ideologia fondamentalista di Hamas, faceva parte del gruppo. Che da Gaza ha celebrato «l'operazione eroica» senza rivendicarla direttamente e incitato i palestinesi di Gerusalemme Est e della Cisgiordania a intensificare la violenza. «Dio determina il nostro destino — ha scritto Abu Shkhaidem su Facebook prima di uscire di casa — ma la maggior parte della gente non lo sa. Dio nella sua grandezza sceglie chi vuole».

Hamas gunman kills 1, wounds 4 in terror shooting in Jerusalem Old City |  The Times of Israel

In un sermone pubblico registrato qualche giorno fa accusava gli israeliani di essere «i padri dell'oppressione, finanziati da satana e dagli Emirati Arabi Uniti», il regno del Golfo che ha normalizzato un anno fa le relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico. Omer Barley, ministro per la Pubblica Sicurezza, parla di un «attacco ben pianificato»: «L'attentatore veniva a pregare con regolarità nella Città Vecchia e la moglie ha lasciato il Paese tre giorni fa», sarebbe fuggita con i figli in Giordania. Gli 007 dello Shin Bet, i servizi segreti interni, fanno anche notare che Fadi ha impugnato un'arma difficile da trovare al mercato nero, una pistola mitragliatrice Beretta M12, e vicino al corpo sono stati recuperati due caricatori. In passato i «lupi solitari» — come vengono chiamati gli assalitori che progettano gli attacchi senza l'appoggio delle organizzazioni più importanti — hanno usato la mitraglietta «Carlo»: il nome omaggia la svedese Carl Gustaf diffusa in Medio Oriente negli anni Cinquanta, è prodotta in modo artigianale dai trafficanti arabi che mettono insieme pezzi di vecchi armi con tubi di ferro, costa poco ed è facile da nascondere. All'inizio veniva scambiata e venduta soprattutto tra i criminali comuni, è stata adottata dai terroristi perché è più semplice da recuperare e meno vistosa di un kalashnikov.

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