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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.09.2021 Sahara: eliminato capo terrorista
Cronaca di Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 settembre 2021
Pagina: 14
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «'Ucciso il capo di Isis nel Sahel'. Elogio di Macron: grande successo»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 17/09/2021, a pag.14, con il titolo " 'Ucciso il capo di Isis nel Sahel'. Elogio di Macron: grande successo", la cronaca di Stefano Montefiori.

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Stefano Montefiori

French Forces Kill Sahel Terrorist Leader Adnan Abu Walid al-Sahrawi
Abou Walid al Sahraoui

Le voci giravano da metà agosto, ma solo ieri è arrivata la conferma ufficiale del governo francese. Per sottolinearne l'importanza, è stato il presidente della Repubblica Emmanuel Macron a dare l'annuncio: Abou Walid al Sahraoui, leader del gruppo jihadista «Stato islamico nel Grande Sahara» (Eigs), è stato ucciso in Mali dalle forze francesi dell'operazione Barkhane. «E un grande successo nella lotta contro i gruppi terroristici nel Sahel», dice Macron, e anche se il sostituto è stato già trovato, la notizia dell'operazione arriva al momento giusto. Nei giorni del caotico ritiro dall'Afghanistan, quando la guerra in Mali e nel Sahel (che dura ormai dal 2013) sembra l'altro pantano infinito dell'Occidente, l'eliminazione dell'obiettivo numero uno aiuta a ridare un senso alla presenza militare francese. Abou Walid al-Sahraoui era il capo jihadista più temuto della regione, noto per i massacri indiscriminati della popolazione civile, in particolare tuareg, con i quali si era accreditato presso lo Stato islamico fino a farsi riconoscere come suo membro nonostante gli esordi nell'organizzazione rivale Al Qaeda nel Maghreb islamico. Nel gennaio 2020 Macron lo aveva designato come «obiettivo prioritario» dopo una serie di attacchi nella zona delle tre frontiere tra il Nord del Burkina Faso, l'Ovest del Niger e il Mali. Da un anno Abou Walid al Sahraoui era il ricercato numero uno anche degli Stati Uniti dopo l'attentato che era costato la vita a quattro soldati americani in Niger. L'America aveva messo una taglia di cinque milioni di dollari sulla sua testa, promettendo la ricompensa a chiunque avesse fornito informazioni tali da poterlo identificare e rintracciare. Il leader jihadista era nato il 16 febbraio 1973 a Laayoune, nel Sahara occidentale, nella tribù nomade dei Requibat. Da bambino aveva vissuto nei campi profughi del Fronte Polisario in Algeria, e poi si era arruolato nell'Esercito popolare di liberazione che lotta per l'indipendenza del Sahara occidentale dal Marocco. Gli esordi jihadisti di Walid al-Sahraoui risalgono al 2011, quando combatte nelle fila di Al Qaeda nel Maghreb islamico. L'u gennaio 2013 il presidente François Hollande decide di inviare le truppe francesi in Mali per evitare che anche la capitale Bamako cada in mano agli jihadisti come è appena accaduto alla città di Gao. E chi in quei giorni ha preso il controllo di Gao? Walid al-Sahraoui e i suoi uomini. Alleato e poi rivale di Mokhtar Belmokhtar, altro protagonista della ribellione jihadista nel Sahel, Walid al Sahraoui ha cercato di affermarsi diventando il punto di riferimento dello Stato islamico e ci è riuscito. Negli ultimi mesi si spostava da solo in moto per non dare nell'occhio. François Burkhard, capo di Stato maggiore dell'esercito francese, ha precisato ieri che Walid al-Sahraoui è stato eliminato il 17 agosto scorso, centrato da un missile del drone Reaper mentre si trovava a bordo della sua motocicletta.

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