venerdi 29 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
29.08.2021 11 settembre 2001, qualcuno in Occidente esultò
Aldo Cazzullo risponde a un lettore

Testata: Corriere della Sera
Data: 29 agosto 2021
Pagina: 29
Autore: Aldo Cazzullo
Titolo: «L'11 settembre di 20 anni fa. Qualcuno in Occidente esultò»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 29/08/2021 a pag.29, con il titolo "L'11 settembre di 20 anni fa. Qualcuno in Occidente esultò", la risposta di Aldo Cazzullo a un lettore.

Immagine correlata
Aldo Cazzullo

L'11 settembre, il mondo ebraico e Israele. Un approfondimento a 18 anni  dal massacro delle Twin Towers | Mosaico

Caro Aldo, si avvicina sul calendario l'11 settembre. Vorrei essere al posto di uno studente ventenne (giustappunto) che a scuola ascolta la lezione dell'insegnante di storia incentrata sull'u settembre del 2001. Perché quella è indiscutibilmente una data storica, se non altro perché l'evento registrato ha cambiato un po' tutto. Non è facile dire come, quanto, dove, se in una parte del mondo più e meno altrove. Se fosse lei quell'insegnante, cosa direbbe di autenticamente storico a chi si accinge a scalare il faticoso monte della vita? Le considerazioni le lascerei agli scolari.

Alessandro Prandi

5 storie dell'11 settembre che meritano di essere conosciute - Wired

Caro Alessandro,
A vent'anni di distanza, forse è il momento di ragionare sull'11 settembre senza ipocrisie. Credo che di rado un avvenimento sia stato percepito in modo così diverso nella fascia della rappresentazione — la politica, i media e in quella della percezione pubblica. Ricorda la guerra in Iraq che ne seguì? In certi contesti chi non tifava per Saddam veniva guardato come un nemico del popolo. All'indomani del crollo delle due Toni, sentivi i più benevoli commentare che gli americani in fondo se l'erano cercata, e qualcuno apertamente rallegrarsi per l'umiliazione della superpotenza. Poi, certo, si capiva che l'allarme suonava anche per l'Europa, e ci sarebbero state conseguenze gravi pure per noi. Ma la doverosa solidarietà agli Stati Uniti non fu certo unanime. Girarono stupidaggini clamorose, tipo la voce — ovviamente falsa — che tra le vittime non c'erano ebrei, che sarebbero stati avvertiti prima. In Francia il best-seller dell'anno fu un saggio che sosteneva che nessun aereo si era mai schiantato sul Pentagono, e in sostanza gli americani si erano fatti l'attentato da soli; ebbe grande successo anche un libro sedicente umoristico, dal titolo «Dovendo parcheggiare un aereo a Manhattan è difficile evitare le Torri», che sinceramente non trovavo spiritoso. Meno audience ebbe un bellissimo pamphlet di André Glucksmann, «Dostoevskij a Manhattan». L'idea del filosofo purtroppo scomparso era che il terrorismo islamista fosse la nuova incarnazione del nichilismo. Uomini disposti a sacrificare se stessi erano capaci di tutto; anche di usare un'arma atomica, che potrebbe diventare disponibile in futuro a causa della proliferazione nucleare e della permeabilità dei sistemi di sicurezza di alcuni Stati.

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT