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Corriere della Sera Rassegna Stampa
11.08.2016 Germania: vietare il burqa? e se invece fosse utile lasciarlo vedere?
Cronaca di Davide Casati

Testata: Corriere della Sera
Data: 11 agosto 2016
Pagina: 6
Autore: Davide Casati
Titolo: «La Germania ora vuole vietare il burqa»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 11/08/2016, a pag. 6, con il titolo "La Germania ora vuole vietare il burqa", la cronaca di Davide Casati.

Vietare il Burqa? forse è più utile lasciare che le schiave vestite di nero circolino per le strade, un segnale che farà capire la mostruosità di una società islamica in arrivo.

Ecco l'articolo:

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«Viviamo in tempi difficili». È toccato al ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maizière declinare così, ieri, la fatica di un intero Paese di fronte alla sfida del terrorismo e alla politica delle «porte aperte» lanciata da Angela Merkel un anno fa. A quei tempi difficili, il governo tedesco tenterà di dare risposta con una serie di misure antiterrorismo: e tra le proposte c’è anche la messa al bando del burqa. Le nuove norme saranno annunciate da de Maizière oggi, 24 ore dopo una serie di perquisizioni contro predicatori che incitavano i giovani alla jihad. Prevedono la velocizzazione delle procedure di espulsione; una maggiore flessibilità nella gestione dei dati sui sospetti; la possibilità, per i medici, di violare il segreto professionale e informare le forze dell’ordine nel caso in cui un paziente confidi loro di voler compiere reati.

Quest’ultima misura — motivata dal fatto che nel più sanguinoso dei 5 attacchi avvenuti tra il 18 e il 26 luglio , quello di Monaco, l’attentatore fosse stato in cura per disturbi psichici — ha causato la reazione della Spd e delle associazioni mediche del Paese. La misura, spiegano, rischia di essere controproducente: «Il risultato», ha detto il capo del sindacato dei dottori Rudolf Henke, «sarà quello di avere meno persone disposte a farsi trattare per disturbi depressivi». Ancor più controverso potrebbe rivelarsi un secondo pacchetto di 27 misure che i ministri dell’Interno dei vari Länder appartenenti a Cdu e Csu discuteranno con de Maizière il 18 agosto. Tra le richieste ci sono l’aumento di 15 mila unità, entro il 2020, delle forze di polizia; un aumento della videosorveglianza in luoghi pubblici; la cancellazione della possibilità, per i tedeschi, di avere la doppia cittadinanza; la messa al bando del velo integrale.

Una mossa a rischio: se è vero che una misura simile già esiste (in Francia e Belgio, ad esempio; e persino in Germania, pur se solo in situazioni specifiche, ad esempio negli stadi), un comitato governativo l’aveva giudicata, nel 2012, potenzialmente incostituzionale. Il ministero dell’Interno, per smorzare le polemiche, ha chiarito che queste proposte — la «Dichiarazione di Berlino» — sono ancora sotto esame: ma il fatto che siano state rese note aumenta la pressione sulla Cancelliera, in calo nei sondaggi e costretta, dopo gli attacchi di luglio (due dei quali rivendicati da Isis) a promettere un aumento della sicurezza. La Germania ha accolto lo scorso anno un milione di migranti; solo 54 profughi, ha rivelato a luglio uno studio, sono stati finora assunti da grandi aziende tedesche. Nell’autunno del 2017 si terranno nuove elezioni. La sfida per coniugare «porte aperte» e sicurezza è iniziata.

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