L’unica scelta: mare o barbecue Editoriale di Mario Sechi
Testata: Libero Data: 08 giugno 2025 Pagina: 1 Autore: Mario Sechi Titolo: «L’unica scelta: mare o barbecue»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 08/06/2025, a pag. 1 con il titolo "L’unica scelta: mare o barbecue" l'editoriale di Mario Sechi.
Mario Sechi
Tutti al mare! O a fare grigliate. Il referendum di oggi è solo un regolamento di conti interno alla sinistra. E la manifestazione di sabato per la Palestina è stata solo una oscena violazione del silenzio elettorale.
Oggi si vota, ma soprattutto si nuota. Quello che abbiamo visto ieri in piazza è più che sufficiente per scegliere la grigliata e non l’adunata per votare dei quesiti che sono soltanto il chiodo per appendere il quadro di un regolamento dei conti a sinistra.
Abbiamo assistito nelle ultime 24 ore non solo alla violazione del silenzio elettorale prima del referendum, ma al vergognoso uso strumentale di una manifestazione per Gaza che in realtà era contro Israele, messa in piedi solo per chiedere dal palco il voto agli italiani. Non serve altro per dare un giudizio politico dei peggiori, la politica ha sempre una grande dose di cinismo, ma Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli sono riusciti a superarsi.
In un altro contesto ci sarebbe da ridere, ma qui c’è da chiamare l’ambulanza. Il miglior modo per dimenticare lo scempio della sinistra è andare al barbecue, aprire l’ombrellone, lasciar perdere la compagnia di giro dei compagni, dei grillini travestiti da contiani, dei no global con la Tesla. Suvvia, cosa ci può essere di serio in un’opposizione del genere, Brancaleone alle crociate aveva più chance di vincere una battaglia che questi di convincere gli italiani a dare il voto alla sinistra. Il nocciolo dei referendum lo abbiamo già spiegato nei giorni scorsi: quelli sul lavoro sono un balzo indietro verso la disoccupazione (nel momento in cui l’Italia ha il record storico di occupati!
), quello sulla cittadinanza è il tentativo di annessione del voto degli immigrati alla sinistra, un hackeraggio del corpo elettorale, un cambiamento artificioso del gioco politico. Elly Schlein ha scelto di agganciare il suo treno pazzo alla diligenza (trainata dagli asini, con tutto il rispetto per gli asini) della Cgil di Maurizio Landini, non chiudono un contratto e vogliono far saltare i nuovi posti di lavoro creati. Il sindacato kamikaze e un’opposizione da operetta.
Hanno la faccia come il quorum.
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