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Riprendiamo da LIBERO di oggi, 20/11/2024, pag. 15, con il titolo "Putin cambia le regole atomiche per spaventare l'Occidente", l'analisi di Carlo Nicolato.
L’Ucraina ha già attaccato la Russia con i missili a lunga gittata, appena due giorni dopo il via libera dato dall’Amministrazione americana uscente. E l’attacco non ha riguardato la regione di Kursk, secondo i termini che Biden avrebbe imposto in risposta alla presenza di soldati nordcoreani, ma una base militare in quella di Bryansk, 250 chilometri più a nord, da dove tuttavia partono i rifornimenti per le truppe che provano a riprendersi le zone occupate. Gli Atacms sarebbero andati a segno, confermano le forze armate ucraine, mentre secondo quelle russe dei cinque vettori lanciati quattro sono stati abbattuti, mentre il restante non ha causato vittime o danni di sorta. A BRUXELLES I mille giorni di guerra sono stati l’occasione anche per una plenaria del Parlamento Europeo che si è tenuta a Bruxelles, aperta dalla Presidente Roberta Metsola che ha dichiarato che l’Unione continuerà a stare con l’Ucraina fino a quando non avrà «libertà e vera pace» e «per tutto il tempo necessario», secondo una formula che si usa invano da due anni e mezzo. STATEVENE UN PO’ ZITTI A questo proposito una critica velata agli alleati e allo stesso Zelensky è invece arrivata dal neo segretario della Nato Rutte, il quale a margine del Consiglio degli Esteri formato Difesa, riferendosi appunto ai continui proclami su armi e strategie, ha detto di essere stato sempre dell’idea che è preferibile «non parlare troppo di quello che facciamo e di quello che non facciamo» sul piano militare. Tra i “proclami” di cui si dovrebbe tacere c’è anche quello strombazzato ieri dal ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot che ha annunciato che «nei prossimi mesi i mirage francesi voleranno nei cieli ucraini». Lo ha detto al termine del formato di Weimar che si è tenuto a Varsavia con Italia, Germania, Polonia, Spagna, Regno Unito e Ue, durante il quale stata concordata la necessità di bond europei per la difesa. «Un’idea da accogliere con favore» ha detto il nostro ministro della Difesa Crosetto, «questo toglierebbe a ogni nazione il peso magari di avere interessi sul debito diversi» e «renderebbe la sicurezza e la difesa un patrimonio comune». Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@liberoquotidiano.it |
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